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Tropea, branco di pseudorche avvistate davanti al porto: evento raro per la Calabria

Non erano orche ma un piccolo branco di rare pseudorche quelle avvistate nei giorni scorsi davanti al porto di Tropea. A precisarlo è il dottor Pino Paolillo, responsabile scientifico Wwf Vibo Valentia-Vallata dello Stilaro, il quale però sottolinea l'eccezionalità dell'evento.

"In relazione alla notizia apparsa nei giorni scorsi sull'avvistamento di un branco di cinque "orche" al largo del porto di Tropea, mi preme precisare - evidenzia Paolillo - che, dalla visione delle belle foto scattate da Salvatore Romeo e poi diffuse sulla rete da Roberto Lorenzo, non di orche si è trattato, bensì di Pseudorche" (Pseudorca crassidens), appartenenti anche esse alla grande famiglia dei Delfinidi".

"Si tratta comunque di un avvistamento di grande rilievo in quanto questa specie è di presenza occasionale nel Mediterraneo, tanto che si registrano solo una trentina di segnalazioni in duecento anni (per la Calabria l'unico spiaggiamento noto è quello verificatosi l'anno scorso a Belvedere Marittimo nel mese di aprile, registrato dall'Associazione M.A.R.E.), mentre a livello internazionale la specie è classificata come "near threatened", cioè vicina alla minaccia".

"Negli ultimi tempi però - prosegue il responsabile scientifico del Wwf - gli avvistamenti nei nostri mari stanno aumentando, se si considera ad esempio il branco di trenta individui al largo di Savona o quello di ben cinquanta pseudorche nel Golfo di Catania, entrambi registrati nel 2019. Il maschio della pseudorca può raggiungere i sei metri, e superare la tonnellata di peso, mentre la femmina non raggiunge  i cinque metri di lunghezza. Di norma è una specie pelagica, ma talvolta, come nel nostro caso, si può avvicinare alla costa. Sue prede preferite sono i calamari e altri cefalopodi, oltre a pesci pelagici, come lampughe, carangidi e sgombridi".

La notizia dell’avvistamento è stata accolta con molto interesse, tra gli altri, dal dottor Giuseppe Notarbartolo di Sciara, un pioniere in Italia della scienza che studia i Cetacei, insieme al messinese Antonio Di Natale e al compianto dottor Luigi Cagnolaro.

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