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Operazione "Basso Profilo" a Crotone, ecco chi è Antonio Gallo. Le intercettazioni

L’imprenditore Antonio Gallo, grazie a una fitta rete di relazioni, è stato capace di turbare una serie di gare d’appalto finite sotto la lente di ingrandimento degli uomini della sezione operativa DIA di Catanzaro, bandite tra il 2017 e il 2018 dalle stazioni appaltanti del Consorzio di bonifica Jonio-Crotonese e Jonio-Catanzarese, per appalti dal valore complessivo di 107.415,000 “Fornitura di materiali e dispositivi antiinfortunistici –Programma Forestazione 2017”.

La turbativa, aggravata dal metodo mafioso, dei pubblici incanti investigati, è stata messa in atto attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate: laddove l’Antinfortunistica Gallo non riusciva a vincere la gara, venivano messe in atto manovre - sotto forma degli affidamenti diretti in via d’urgenza - al fine di controllare la gara e assicurare a Gallo comunque un guadagno.

Le condotte delittuose sono aggravate dalla finalità di agevolare l’attività della ‘ndrangheta. In questo sistema, sostenuto da un collante fatto di imposizione ‘ndranghetistica e collusione, lo scopo perseguito dal sodalizio criminale è stato quello di garantirsi il controllo del sistema delle gare pubbliche indette dalle stazioni appaltanti calabresi.

Gallo, con l’ausilio di soggetti politici locali e dipendenti, ha realizzato una serie di numerosi reati contro la pubblica amministrazione con condotte “a monte” delle gare di appalto. Fondamentale è risultata l’acclarata complicità, a vario titolo, di pubblici ufficiali - direttori, responsabili e funzionari dell’ufficio appalti e contratti, R.U.P. e un membro di commissione dei procedimenti relativi agli appalti - incaricati dalle relative stazioni appaltanti - che nei giorni della preparazione del bando e durante la sua istruttoria si sono seduti a tavola con quello che doveva essere, sin dal principio, il vincitore fino a recarsi a cena con soggetti pregiudicati appartenenti alla “locale” di ‘ndrangheta di Mesoraca (KR).

Il RUP e i componenti della commissione avrebbero dovuto con la loro condotta favorire l’aggiudicazione dell’appalto attraverso la predisposizione dei bandi di gara inserendo elementi selettivi stringenti o di difficile dotazione per altri partecipanti ma, data l’impossibilità per il Gallo di piazzarsi primo in graduatoria, hanno artatamente predisposto ogni mezzo per annullare la gara accogliendo l’istanza di Gallo, anche questa concordata con i responsabili del procedimento, al fine di riservare per gli anni successivi la possibilità di far partecipare Gallo ad altre gare e porre le premesse per commissionare forniture attraverso affidamenti diretti.

Le indagini hanno altresì fatto emergere un complesso ed articolato sistema di interazioni tra imprenditori e consulenti fiscali della zona. Nell’indagine figurano infatti due commercialisti, entrambi originari di Roccabernarda (KR), con studio fiscale a Catanzaro lido dedicato ai bisogni dell’organizzazione. Gli imprenditori Antonio Gallo e Andrea Leone, oggi arrestati, gestivano direttamente o per interposta persona, una serie di società cartiere, la cui illegale vita fiscale e ogni altro atto di gestione (trasferimento di sedi, fittizia intestazione a terzi, persino cittadini stranieri non in grado di parlare e comprendere la lingua italiana) avveniva sempre con la consulenza e l’indirizzo deciso dai due commercialisti nella consapevolezza di esercitare la professione favorendo le organizzazioni criminali.

Intercettazioni telefoniche e ambientali, ben 266.500 dialoghi ascoltati e trascritti, sostenuti da contestuali indagini bancarie e accertamenti patrimoniali su 1800 conti correnti esaminati e 388.000 operazioni bancarie ricostruite, per un giro d’affari di circa 250 milioni di euro hanno confermato la mole di dati riferiti dai collaboratori di giustizia e hanno permesso di confermare l’esistenza di un insieme di “locali” e “'ndrine” distaccate e operanti nelle diverse Province calabresi nei territori di riferimento che corrispondono a Cirò Marina, Cutro, San Leonardo di Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Roccabernarda, Mesoraca, Botricello, Sellia, Cropani, Catanzaro e Roccelletta di Borgia.

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