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Cimitero Tropea, il procuratore Falvo: "Cadaveri smembrati con seghe e coltelli e mostrati come trofei"

Operazione della Guardia di Finanza a Tropea. Tre persone sono state arrestate su richiesta della procura di Vibo Valentia.
Al centro dell’inchiesta la gestione del cimitero della cittadina tirrenica e presunte violazioni in materia di polizia funeraria.  Le indagini sono dirette dal Procuratore della Repubblica, dott. Camillo Falvo e dal Sostituto Procuratore dott.ssa Concettina Iannazzo, eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia, e hanno consentito di porre fine al programma criminoso realizzato dai tre soggetti arrestati. I particolari sforniti nel corso di una conferenza stampa del procuratore Camillo Falvo.

«Scene raccapriccianti al cimitero di Tropea, con la distruzione e soppressione dei cadaveri e la violazione dei sepolcri». Il gip del Tribunale di Vibo Valentia svela macabri particolari nell’ordinanza che ha portato in carcere il custode comunale del cimitero, Francesco Trecate, il figlio Francesco e Roberto Contartese. In alcune occasioni, infatti, la Guardia di Finanza è riuscita a filmare la frantumazione delle bare con un’ascia e un piccone, in altri casi lo smembramento dei cadaveri a mani nude e poi con l’uso di seghe e coltelli, con successivo incenerimento dei resti posti in alcuni secchi neri. I cadaveri sarebbero stati spogliati, sezionati e in un caso il capo del defunto è stato mozzato «e - sottolinea il gip - mostrato a mò di trofeo».
Il giorno successivo alla distruzione di una salma con liquido infiammabile è stato accertato che il loculo è stato utilizzato per seppellire una nuova salma. In altro caso, un professionista di Tropea non ha più trovato la tomba del nonno, rinvenendo il loculo vuoto. Le indagini hanno permesso di accertare che vi era stata poi sepolta la moglie dell’indagato Contartese. Un testimone di giustizia ha denunciato la sparizione delle salme nel cimitero di Tropea e la pretesa di denaro da parte del custode cimiteriale, Francesco Trecate, per procedere alla tumulazione delle salme. Francesco Trecate nel settembre scorso ha ricevuto una pubblica benemerenza dal sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, per «abnegazione al lavoro».

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