Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 23 Novembre 2024

Immigrazione clandestina a Crotone, la Questura: "Disagio per il coinvolgimento di poliziotti"

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"Non è stata una battaglia nei confronti di chi delinque con droga o armi, la nostra tristezza è il deficit di legalità da parte di un gruppo di professionisti che dovrebbero stare dall'altra parte". E' duro il procuratore Giuseppe Capoccia che ha spiegato in conferenza stampa i dettagli dell'operazione Ikaros che ha visto coinvolti anche due poliziotti di Crotone in un giro che gestiva l'immigrazione clandestina di richiedenti asilo. "Doloroso eseguire due misure a carico di due appartenenti alla polizia di Stato, è un fatto che ci crea non poco disagio" ha aggiunto il questore Massimo Gambino. Sarebbero stati i legali compiacenti finiti in manette a predisporre la documentazione e le attestazioni false che erano alla base delle attività delle due organizzazioni dedite all’immigrazione clandestina smantellate dalla polizia di Stato di Crotone nell’ambito dell’operazione «Ikaros». Secondo quanto emerso dalle indagini che hanno portato all’esecuzione di 24 misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale Crotone Romina Rizzo su richiesta della Procura, infatti, i componenti delle associazioni, stranieri e mediatori, in contatto con loro connazionali stanziati in Iraq o all’estero, fungevano da intermediari e procacciatori per gli avvocati che, con documentazione fasulla avanzavano richiesta soprattutto alle Questure di Catanzaro e Crotone. Una volta avviata la pratica, il richiedente che si trovava in Iraq, veniva avvisato della fissazione dei vari appuntamenti previsti dalla procedura come il foto-segnalamento, l’audizione alla Commissione territoriale e, infine, il ritiro del permesso di soggiorno, in occasione dei quali giungeva in Italia, via aerea, munito di un visto turistico, per poi ripartire facendo rientro nel Paese da cui chiedeva di essere protetto. Gli accertamenti hanno anche consentito di rivelare il ruolo dei pubblici ufficiali consapevoli della strumentalità delle richieste ma che si prestavano ad assecondare il sistema dietro l'elargizione di somme di denaro o altre regalie accelerando le pratiche a favore dei richiedenti o attestandone falsamente la residenza in Italia. Gli indagati in tutto sono 90.

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