Droga a Catanzaro, 21 arresti, Gratteri: "Interi quartieri controllati da due famiglie"
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La Polizia di Stato e i Carabinieri di Catanzaro ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, furto e porto abusivo di armi, ricettazione ed estorsione, tutti reati consumati nell’area sud del capoluogo regionale. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e del Procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Capomolla. Gratteri e Capomolla si sono soffermati sul ruolo delle due famiglie che controllavano interi quartieri della città di Catanzaro. «Spesso sento persone che hanno sempre l’angoscia della macchina rubata, della droga che viene venduta anche in pieno giorno. Interi quartieri che erano sotto il controllo di due famiglie che vivevano vendendo droga, a prescindere se erano minorenni maggiorenni, agli arresti domiciliari o con obbligo di dimora: loro continuavano imperterriti in questo traffico. Anche questo tipo di indagini sono importanti perché noi dobbiamo preoccuparci anche della qualità della vita e del quotidiano dei cittadini». Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, incontrando i giornalisti a margine della conferenza stampa sui 21 arresti effettuati oggi nella zona sud di Catanzaro da Polizia e Carabinieri. «Si tratta di due famiglie – ha precisato il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla – dedite al traffico di droga di qualsiasi tipo. Le due famiglie controllavano il quartiere e il mercato fiorente dello spaccio. Le indagini sono state effettuate da Polizia e Carabinieri che, sebbene siano partisti da attività d’indagine separate, sono poi confluite in un unico filone appurando che le due famiglie avevano uno stabile canale di approvvigionamento comune con la Puglia tramite un cittadino albanese che operava su questo canale di rifornimento». In carcere sono finiti 9 persone, mentre altri 12 sono sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. La misura cautelare scaturisce da due distinte attività investigative, condotte rispettivamente dall’Arma dei Carabinieri e l’altra dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, poi riunite in un’unica indagine per la concordanza di risultanze in ordine ai soggetti investigati e al contesto criminale di riferimento. In particolare, il grave quadro indiziario ha consentito di ipotizzare due organizzazioni criminali, legate a due gruppi familiari, con specifici ruoli assegnati ad ogni suo componente, quali gli elementi di vertice delle stesse, gli organizzatori degli approvvigionamenti e della distribuzione dello stupefacente anche al minuto, le vedette sul territorio, nonché i fornitori, con riferimento al fiorente mercato del traffico illecito delle sostanze stupefacenti, del tipo marijuana, hashish, cocaina e eroina, nell’area sud della città di Catanzaro. Gli elementi indiziari hanno permesso di ipotizzare i canali di approvvigionamento per entrambe le consorterie criminali; uno era proveniente dalla Puglia, tramite di soggetti di origine albanese (uno dei quali raggiunto dalla misura cautelare odierna), oltre che da elementi contigui ad una delle cosche operanti nel versante della costa ionica. Le investigazioni sono state effettuate, oltre che con le attività di carattere tradizionale, con l’esame di collaboratori di giustizia, e con l’attivazione di presidii di natura tecnica, che hanno condotto a numerosi riscontri sul territorio, nel corso dei quali sono state tratte in arresto in flagranza di reato 9 soggetti, e si è proceduto al sequestro di sostanza stupefacente del tipo marijuana e hashish, nonchè cocaina, eroina e anfetamine.