Un bellissimo esemplare di testuggine africana viveva chissà da quanto tempo in una piccola cassetta di plastica. Fortunatamente, i carabinieri della stazione forestale di Lamezia Terme hanno rinvenuto l’animale in un’abitazione di quello stesso comune in occasione di una perquisizione domiciliare eseguita, con i colleghi della compagnia di Soveria Mannelli, nell’ambito di un più ampio servizio di contrasto al traffico di stupefacenti.
La tartaruga in questione, più precisamente una “centrochelys sulcata”, appartiene a una specie inserita e protetta dalla convenzione di Washington (CITES), il suo habitat naturale è l’africa sub sahariana e per la sua regolare detenzione è necessario ottenere una specifica documentazione che ne attesti la provenienza legale, documenti non in possesso della proprietaria, una pensionata 67enne di Lamezia Terme.
La testuggine è stata sequestrata e sarà affidata ad un centro di recupero di animali selvatici per il successivo reinserimento in natura o ad idonei allevamenti che permettano la riproduzione del suo habitat naturale. La 67enne, che deteneva illegalmente l’animale, è stata così deferita all’A.G. e risponderà di detenzione abusiva di un’esemplare appartenente a una specie protetta. Molteplici sono le attività di contrasto ai fenomeni di inquinamento, di abusivismo edilizio nelle aree protette e di smaltimento illecito delle sostanze tossiche svolte quotidianamente dai Carabinieri Forestali del Gruppo Catanzaro.
Solo negli ultimi giorni, in particolare a: Lamezia Terme, i Carabinieri forestali hanno accertato che per la realizzazione di una stradella per il trasporto del legno fino alla strada principale era stata distrutta, tramite l’utilizzo di mezzi meccanici, una porzione di bosco, vincolata sia paesaggisticamente che idrogeologicamente. La strada “abusiva”, sterrata, lunga circa 250 metri e larga mediamente 2,60 metri, era stata realizzata mediante il taglio e l’estirpazione della vegetazione boscata esistente. Il tutto per limitare i costi relativo al taglio di un bosco con piante di quercia e di sughera e ceduo di robinia su una superficie di circa 4,5 ettari già sufficientemente dotata di altre piste e stradelle idonee per liberare l’area dal legname tagliato.
I carabinieri, accertata l’insussistenza dei necessari titoli abilitativi e dei nulla osta necessari presso i competenti uffici comunali e regionali, hanno deferito all’A.G. il soggetto responsabile dell’esecuzione dei lavori e l’area interessata è stata sottoposta a sequestro. Sempre a Lamezia, in un terreno privato, è stato sequestrato un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non, constatando anche l’illecita gestione degli stessi. In particolare, in un’area estesa di circa 300 mq, adiacente ad un’autofficina, erano stati depositati in maniera incontrollata, con azioni reiterante nel tempo, rifiuti speciali pericolosi provenienti da varie attività produttive.
I carabinieri hanno così deferito all’A.G., un 51enne, titolare di un’officina meccanica. Inoltre, nella stessa città, è stata riscontrata un’attività di illecita gestione di rifiuti speciali anche pericolosi. Infatti, all’interno di un appezzamento di terreno di circa 150 mq erano stati abbandonati veicoli fuori uso contenenti olio esausto nonché eternit, nella circostanza è stato denunciato un 40enne del luogo che aveva causato l’accumulo di rifiuti. L’intera area e 9 autoveicoli fuori uso con relative parti meccaniche sono state sequestrate.
Taverna, in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico, durante le operazioni autorizzate di taglio di un bosco sono state danneggiati 60 alberi di Faggio. I Carabinieri forestali hanno comminato al trasgressore, titolare di un’impresa boschiva, una sanzione ammnistrativa di 465 €. San Floro, un terreno sottoposto a vincolo paesaggistico e idrogeologico di circa 600 mq era stato sbancato senza alcuna autorizzazione dal 58enne proprietario del fondo. Nello stesso terreno erano stati accatastati rifiuti speciali pericolosi e non, e persino una vecchia automobile ormai fuori uso. Il proprietario del terreno, deferito all’A.G., risponderà di sbancamento abusivo di terreno, abbandono di rifiuti speciali e dovrà pagare una sanzione amministrativa di 2866 euro. Maida, il titolare di un’impresa di costruzioni del luogo è stato denunciato per aver depositato illecitamente rifiuti speciali provenienti da lavori di demolizione e ristrutturazione di un fabbricato. Infine a Tiriolo, i Carabinieri della locale Stazione Forestale, unitamente ai colleghi del NAS di Catanzaro, hanno accertato la gestione illecita delle acque di vegetazione prodotte, a seguito della molitura delle olive, da un frantoio. Tali acque, provenienti dalla scorsa campagna olearia, non erano state correttamente smaltite, trasformandosi, dato il tempo trascorso, in 230 metri cubi di fanghi.
Anche in questo caso è stato denunciato il titolare dell’attività commerciale, un 57enne già noto alle forse dell’ordine, e sequestrata la vasca in cemento armato contenente i fanghi che dovranno essere smaltiti come rifiuti. In provincia di Catanzaro, come su tutto il territorio nazionale, i carabinieri forestali sono costantemente impegnati nella tutela e protezione degli ambienti naturalistici, mediante il contrasto all’abbandono di rifiuti e alle altre forme di inquinamento, agli incendi boschivi, al maltrattamento di animali e al bracconaggio.
Inoltre, il concetto di tutela della natura è inteso anche in chiave preventiva con lo sviluppo di iniziative per la diffusione della cultura della difesa del patrimonio paesaggistico, ambientale e forestale come ad esempio eventi divulgativi e di approfondimento sul tema del rispetto della legalità e della conoscenza della biodiversità quale strumento educativo nella più generale tutela dell’ambiente.
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