La prima lite alle 01:30 di notte in pieno centro a Vibo dove in piazza Morelli la movida del sabato sera prosegue con decine di ragazzi presenti. Alle 03:00 la reazione: Francesco Barbieri, ventenne di Cessaniti, decide di rispondere usando le maniere forti. Figlio di Antonino Barbieri, nipote del boss di Zungri, Peppone Accorinti, davanti ad una quindicina di persone, prova a sferrare il primo colpo di pistola nei confronti di Domenico Catania, 32enne imputato nella maxi inchiesta di ‘Ndrangheta Scott-Rinascita. Il primo colpo di pistola rimane inesploso, il secondo, nel bel mezzo di una colluttazione tra due gruppi, va a segno e ferisce Catania. Barbieri fugge subito lasciando l’autovettura con le chiavi al quadro ed anche il cellulare. Aiutato da alcuni complici si allontana da piazza Morelli mentre è ancora in atto il fuggi fuggi di persone e macchine, che passano vicino al corpo esanime facendo lo slalom. È un quadro “deludente” quello descritto dal procuratore di Vibo Camillo Falvo in conferenza stampa. “Avevamo avuto dei segnali sul ritorno di fiamma a Vibo di un gruppo di giovani organizzati che tentano di prendere in mano il controllo del territorio. Sono ragazzi che non fanno mistero di girare armati nel cuore della movida. L’aspetto più preoccupante di questa vicenda è che c’è ancora tanta omertà. Non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione ed i tanti presenti hanno fatto finta di niente. Non lasceremo nulla al caso - ha aggiunto - e lavoreremo insieme al prefetto ed alle istituzioni per rendere ancora più incisivi i controlli. L’Arma dei carabinieri ed il sostituto procuratore Lotoro hanno compiuto un grandissimo lavoro agendo subito con celerità nel corso della notte e ricostruendo il quadro dell’accaduto”. Sono state decine, infatti, le perquisizioni domiciliari effettuate dalle varie stazioni dei carabinieri nei territori di Vibo, Cessaniti e Briatico fin quando ieri sera il giovane Barbieri ha deciso di costituirsi dopo essersi visto braccato dalle forze dell’ordine. Alla conferenza stampa hanno partecipato il comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece, il tenente colonnello Alessandro Corda, il capitano Alessandro Bui, il tenente Veronica Pastori ed il capitano Stefano Scollato.
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