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Violenze nel carcere di Catanzaro, i sindacati di polizia chiedono risposte. LE INTERVISTE

Sit-in promosso dai sindacati di polizia davanti al carcere di Catanzaro dopo gli ultimi episodi di violenza che si sono registrati nel penitenziario.
L’esplosione di tensioni ha portato, nei giorni scorsi, al ferimento di alcuni agenti. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali chiedono maggiori tutele per gli operatori della polizia penitenziaria.

Domenica pomeriggio ad essere feriti - come detto - erano stati quattro agenti, dopo la rivolta scoppiata nel carcere. E poteva essere ben peggiore non solo per il numero dei detenuti coinvolti nelle violenze ma anche perché sono arrivati a un passo dalle chiavi dei cancelli. La scintilla dei disordini sarebbe scattata dal reparto del carcere in cui sono rinchiusi i detenuti con problemi psichiatrici. Ce ne sono circa ottanta e, stando ai numeri forniti nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, sono seguiti da un solo specialista psichiatra. A dare il via all’esplosione di violenza sarebbe stato un cittadino straniero recluso nel reparto per malati psichici. L’uomo, che già in passato era stato protagonista di episodi di violenza, era stato trasferito da Catanzaro in altre carceri italiane e solo poche settimane fa aveva fatto rientro a Siano. Offese e insulti razzisti avrebbero fatto da sfondo all’aggressione scattata con un gruppo di detenuti di un’altra sezione.

Nelle interviste in ordine Tommaso Progranò - Sinappe; Sergio Bruno - Assistente Capo; Francesco Salvo Segr. prov. SAPPE; Walter Campagna - USPP Segr. Reg. Aggiunto.

(Foto e video di Salvatore Monteverde)

 

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