Serre Vibonesi, i sindaci protestano: “Serve una struttura sanitaria idonea, ma nessuno risponde” VIDEO
Un “sit-in” di protesta davanti all’ospedale di Serra San Bruno per chiedere e”pretendere” una struttura sanitaria idonea e funzionante, che possa rispondere, insomma, ad un territorio montano come quello delle Serre Vibonesi sempre più depauperato di servizi e sempre più a rischio spopolamento. “Abbiamo atteso finora - ha affermato il sindaco di Spadola Cosimo Damiano Piromalli - abbiamo atteso risposte che finora non sono arrivate. Oggi siamo qui insieme ad altri sindaci in attesa di valutare altre azioni da intraprendere nei prossimi giorni, ma il presidio principale della nostra protesta è l’ospedale”. A dar manforte all’azione intrapresa dal primo cittadino di Spadola, ecco i sindaci di Brognaturo (Rossana Tassone), Fabrizia (Francesco Fazio), Nardodipace (Antonio Demasi) ed i vice sindaci di Simbario (Gennaro Crispo) e Vallelonga (Antonio Francesco Raimondi).
Lo scoramento dei presenti
Non solo i sindaci presenti, ma anche comitati e cittadini: presente il neonato comitato a difesa dell’ospedale San Bruno, Rocco La Rizza e i consiglieri comunali di minoranza Biagio Figliucci e Luigi Tassone. A sostenere l’iniziativa anche il Partito democratico con il consigliere regionale Raffaele Mammoliti e il segretario provinciale Giovanni Di Bartolo. “C’è una grave carenza di personale - sostiene La Rizza - e alcuni medici andranno in pensione il 31 dicembre. Hanno sempre tagliato qui, nel Vibonese dove sempre più incombe il pericolo della sanità privata”. “Ritengo giuste le rivendicazioni dei sindaci e di queste comunità - sottolinea il consigliere regionale Mammoliti - Ho chiesto al presidente Occhiuto se l’ospedale di Serra è previsto come ospedale di montagna nel nuovo piano operativo della sanità presso il tavolo Adduce. La situazione sanitaria nel Vibonese è saltata e abbiamo chiesto al presidente della Commissione Sanità, il consigliere Comito, di convocare una riunione”. Nel corso del sit-in è intervenuto anche il medico anestesista Michele Miceli: “I concorsi vengono indetti, vengono fatti, ma nessuno vuole venire; un problema sociale. Ci dobbiamo arrangiare sapendo che le nostre responsabilità sono raddoppiate”.
Un'assenza che fa rumore
Ma al sit-in non è passata inosservata l’assenza del sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari. Il primo cittadino domani incontrerà Occhiuto, mentre sabato pomeriggio e’ in programma un consiglio comunale aperto. "Comprendo la scelta di alcuni sindaci di esternare la propria rabbia per la situazione sanitaria locale, ma non la condivido e per questo non ho partecipato al sit-in odierno. Non condivido, in questo momento, il percorso: avviare una protesta prima di una seria interlocuzione con chi oggi rappresenta la Sanità in Calabria, significa non avvalersi nel modo più incisivo del proprio ruolo istituzionale. Non condivido i tempi: scegliere di manifestare a due giorni da un consiglio comunale aperto nel quale poter suggellare una linea forte ed unitaria, significa togliere forza ad una battaglia che deve essere combattuta su tutti i fronti. Non condivido il luogo, presso il quale mi reco con costanza da due anni ad ascoltare medici e personale sanitario, perché, nel caso in cui venissero adottati provvedimenti contro l’ospedale sarei il primo, con fascia e gonfalone, a pormi a capo di una protesta, che però, per avere il giusto risalto, dovrebbe essere portata presso le sedi dove si assumono le decisioni. Ancor di più comprendo la rabbia dei cittadini che vedono nel Comitato San Bruno uno strumento di difesa del nostro presidio ospedaliero, ma non ho condiviso la "sovrapposizione" che, in alcuni momenti, ha avuto ed ha con la "politica" in quanto, determinate situazioni possono snaturare una protesta che dovrebbe essere e rimanere "civica" ed alla quale non mi sottrarrò di dare appoggio se questa dovesse seguire una strada condivisibilmente utile alla causa. Ho scelto e scelgo la strada della coerenza e porterò avanti il documento unitario sottoscritto dall'Assemblea dei sindaci, battendomi in tutte le sedi per difendere, con fermezza, il nostro diritto alla salute e, con esso, il nostro ospedale San Bruno".