Non ha superato il collaudo… naturale il molo Pizzapundi. La furia del mare ha inghiottito i lavori recentemente realizzati. D’altronde proprio una settimana fa, alla consegna del cantiere, al Comune avevano individuato il collaudatore strutturale, ed ora c’era grande attesa, legata alla speranza che il collaudo passasse e desse la possibilità di poter nuovamente fruire del suggestivo molo. Pizzo, stamane si è svegliata così con una nuova ferita e con l’amarezza di dover ritornare alla casella di partenza…
Ricordiamo che Pizzapundi rappresenta un luogo simbolo della città, il luogo del cuore. Una nuova ferita dunque per i napitini. Ben consapevoli, tra l’altro, che ora dovranno attendere nuovamente l’iter perché i lavori di consolidamento vengano nuovamente realizzati… ed in pieno inverno, sarà alquanto improbabile…
La storia si ripete: «Pizzapundi, ergo la punta di Pizzo - spiega lo storico locale, Mimmo Pacifico - era l’antico molo foraneo. Inizialmente era costituito da tre scogli naturali d’arenaria ma nel 1932, si è pensato male di unirli con una colata di cemento; questo fu un primo e non idoneo intervento. Successivamente si fecero ulteriori opere di ripristino poiché le mareggiate già ai tempi intaccavano e minacciavano il molo». E sempre i marosi continuano, anche ai giorni nostri, a minacciare la struttura… Il primo colpo assestato al cuore fu nel dicembre 2019 con l’abbattimento della parte finale… ed ora si ricomincia.
Caricamento commenti
Commenta la notizia