Da dicembre 2022 l’area della foce del Mesima è divenuta riserva naturale regionale. Una zona protetta, un’oasi verde che si estende su tre comuni, Nicotera, San Ferdinando e Rosarno, nata dall’idea della nicoterese Jasmine De Marco quando, nel 2016, in seguito agli annuali problemi del mare sporco, la biologa ha voluto studiare da vicino una delle cause dell’inquinamento marino, il Mesima, da sempre additato come uno dei maggiori responsabili. «Ho conosciuto così – afferma – un luogo meravigliosamente bello, ricco di una straordinaria biodiversità. Da qui l’idea di creare una riserva insieme al Wwf. Oggi, dopo anni, ci siamo riusciti e per noi è un grandissimo risultato. Un sogno che se diventato realtà è merito anche della Regione Calabria e dell’impegno politico del consigliere Ferdinando Laghi e di Giovanni Aramini, dirigente del settore ambiente. Senza di loro tutto ciò non sarebbe mai stato possibile. Come volontari noi ci possiamo mettere tutto l'impegno e l'amore che vogliamo, però senza le istituzioni non avremmo potuto fare niente».
Gli step da compiere
Adesso bisognerà rimboccarsi le maniche e avviare le prime opere di ottimizzazione dell’area. Dopo la parte burocratica-amministrativa, si inizierà con il bonificare, ripulire e perimetrare la zona, poi l’installazione della tabellonistica e dei capanni per il birdwatching, quindi la sentieristica collegando la foce sia al museo di Rosarno che alla Cava romana di Nicotera. Partiranno, altresì, anche i lavori per la pista ciclabile già finanziati al Comune di San Ferdinando.
La ricaduta turistica
«Uno degli obiettivi del progetto – dichiara la De Marco – è la ricaduta turistica dell’area. Come associazione ambientalista, infatti, abbiamo pensato alla riserva come volano di sviluppo per tutto il territorio circostante non puntando soltanto all’aspetto prettamente ambientale». L’istituzione della riserva rappresenta, così, non solo un traguardo, ma un punto di partenza anche per il presidente del Wwf Vibo Valentia, Guglielmo Galasso. «Da adesso – dichiara – dovremo cominciare a lavorare in sinergia con altri Enti e i tre Comuni per bonificare l’area, valorizzarla, renderla fruibile agli appassionati e farne un volano di sviluppo per il territorio. In Europa e nel mondo si va diffondendo sempre di più un turismo diverso da quello di massa, ma escursionistico, eco-compatibile. Noi pensiamo che questa riserva naturale, data la ricchezza di biodiversità, la posizione che occupa nel cuore del Mediterraneo, luogo obbligato di passaggio per importanti flussi migratori, possa costituire una grande ricchezza naturalistica e, quindi, un’attrattiva turistica per il territorio non dimenticando che è già ricco di altro, dal punto di vista storico, archeologico, folclorico. Da una parte Nicotera con la sua Giudecca, dall’altro Rosarno, antica Medma, quindi, le belle spiagge di San Ferdinando. Se lavoreremo in sinergia certamente potrà venire fuori qualcosa di buono».