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La strage di Cutro e le vittime collaterali, la psicologa Paviglianiti: “Disperazione e umanità” VIDEO

La dottoressa Alessandrina Paviglianiti sfoggia lo stesso sorriso rassicurante con cui ha cercato di illuminare, anche se solo per qualche minuto, l'anima delle vittime collaterali della tragedia. Parenti che non si danno pace, soccorritori che ancora non si spiegano - se c'è un Dio o qualsiasi altra entità superiore a governare il mondo da lassù - come possa essere accaduto tutto questo. Come possano le loro braccia aver raccolto dalle acque agitate di Steccato di Cutro i corpi di quasi 100 persone: bambini, quasi per metà.

E non deve essere stato semplice neanche per lei - psicologa, psicoterapeuta e presidente regionale Sipem Calabria - sostenere lo sguardo sperduto di centinaia di persone: familiari delle vittime, pescatori, vigili del fuoco. Sfoggiarlo, quel sorriso, sarà stato devastante anche per una professionista delle emozioni. Ma era doveroso, necessario, l'unica strada possibile per consentire ai suoi pazienti d'emergenza di superare il momento, di elaborare il dramma, la strage.

Ogni giorno, da quasi un mese, 60 tra componenti delle forze dell'Ordine e volontari della protezione civile - ma anche tanta gente comune - popolano quelle spiagge teatro di morte, alla ricerca di un corpo e un altro ancora. Probabilmente non li troveranno tutti. Probabilmente il mare qualcuno lo terrà per sé o lo restituirà solo col tempo.

Il premio

E domani a Isola Capo Rizzuto (al cinema teatro Eraclea, ore 15,30), i soccorritori saranno premiati per l'encomiabile lavoro che stanno svolgendo da quattro settimane a questa parte. Un saggio di umanità che resterà nella storia.

 

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