La parola d’ordine è “inclusione”, la musica è invece il tramite. È un percorso intessuto di note, ma anche di sensibilità, quello che Alberto Greco, di soli 13 anni, mette in piedi con grande abnegazione in poche settimane. Il piccolo alunno della scuola “Buccarelli”, di Vibo Valentia, durante questi lunghi mesi di pandemia, è riuscito, infatti, a trasformare la “chiusura forzata” in un viaggio musicale che coinvolge i compagni di classe e d’Istituto, ma soprattutto gli alunni con Bes (Bisogni educativi speciali).
E così la musica diventa, non solo una forma di espressione e narrazione del sé, ma anche un itinerario comune che porta i bambini a vedersi, raccontarsi, creare insieme. Le abilità musicali di Alberto fanno, dunque, da ponte tra lui, i compagni, la scuola e il mondo e si rivelano delle straordinarie risorse per la comunicazione. Per lui che è figlio d’arte con papà Tony e mamma Ileana musicisti, le note fluiscono come i pensieri, ritemprando lo spirito.
«Mentre strimpellavo il pianoforte – racconta il ragazzo – mi è venuta l’idea di comporre un brano e di coinvolgere tutti quei bambini che sono fragili come me». Alberto dà così alla luce “Inclusione in blues” che in poco tempo diventa virale, ottenendo migliaia di “like” sui social. Da qui l’idea di farne la tesina per gli esami di terza media. «Il blues – aggiunge il piccolo alunno della “Buccarelli” - è sempre stato la mia passione e così la voglia di creare un filo immaginario che lega la musica alle persone più deboli». Il suo racconto è estasiante: parla di arte, di artisti del calibro di Frida Khalo ed Edvard Munch, di pensatori come Martin Luter King, di personaggi che con la loro “resilienza” hanno cambiato il mondo e poi c’è la musica… la sua musica, che fa vibrare le corde dell’anima.