“Anno nuovo, vita nuova” per cui amministrazione nuova… nuova sala consiliare. Così, sotto i migliori auspici, la terna commissariale che ha retto le sorti del Comune ha voluto lasciare un “segno” tangibile del suo passaggio. Lo ha fatto nel luogo di massima espressione della democrazia locale, nell’aula in cui si prendono le decisioni più importanti per la città. E se all’epoca il commissario Strati volle dargli un nome (intitolandola a “Benedetto Musolino”), oggi i commissari Antonio Reppucci, Giuseppe Di Martino e Antonio Corvo hanno voluto riqualificarla nel segno della sobrietà. Integralmente rifatta: alle pareti un unico colore ha preso il posto dei disegni di Petrolo e, oltre al rifacimento degli arredi, hanno fatto mettere mano all’impianto audio e all’illuminazione. «In sintonia con la voglia della città di mettersi alle spalle un passato purtroppo segnato dallo scioglimento – rileva Reppucci – penso che anche questa sede dia l’idea di una svolta e di una discontinuità, di modo che Pizzo possa guardare il futuro in modo più incoraggiante e ottimista. È pronta per accogliere gli “elegendi costruttori”, rifatta a nuovo, in un contesto di decorosa sobrietà e rispettosa semplicità, che ne esaltino immagine e funzioni». Espletate le ultime formalità, i commissari lasceranno Pizzo ma prima di salutare, rivolgono il loro appello ai cittadini: «Siate orgogliosi di vivere in una città di così incommensurabile bellezza, e far lievitare l’amore di stare insieme e la coesione sociale, fondamentale per costruire un percorso con tante soddisfazioni». Alla nuova amministrazione il monito di guidare saldamente Pizzo fuori dal pantano e dalle secche. Sulla scrivania i futuri amministratori troveranno la relazione presentata al Ministero dell’Interno «con le vicende della città, compreso lo stato in cui si trovano le opere pubbliche e la situazione economico-finanziaria». Reppucci rivolge dunque un invito a maggioranza e opposizioni «a fare squadra per recuperare l’evasione: c'è un tasso troppo elevato e bisogna abbatterlo; occorre lavorare con una moral suasion per far capire ai cittadini che se pagano le tasse hanno un ritorno in termini di servizi». Anche per il commissario Corvo la parentesi alla guida del Com di Pizzo è stata positiva. «Ho avuto il piacere – sostiene – di lavorare con due colleghi straordinari; un'esperienza che è stata un valore aggiunto alla mia professione e unica, anche con tutti gli annessi e connessi».