Lamezia Terme, concluso al liceo "Tommaso Campanella" il progetto “Apptraverso la Calabria”.
Alla fine di un complesso e per taluni versi insolito anno scolastico, si è concluso al Liceo "Tommaso Campanella" di Lamezia Terme il progetto “Apptraverso la Calabria”. Nato dalla collaborazione di due reti associative calabresi, il CNCA Calabria (Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza) e l’Arci Calabria, il progetto vede come soggetto capofila l’Associazione Comunità Progetto Sud, che da anni si occupa di prevenzione del disagio giovanile.
La coordinatrice territoriale Lorena Leone ha sottolineato che nei suoi due anni di attività, la partnership tra la Comunità Progetto Sud, Impresa con I Bambini e la rete di scuole, ha mirato a migliorare le capacità di innovazione, la conoscenza, i livelli di abilità e altri fattori chiave che determineranno il futuro delle nuove generazioni, attraverso l’approccio cooperativo all’interno dei contesti scolastici e delle comunità territoriali. Il partenariato ha quindi avuto, come ha rimarcato la Dirigente Scolastica dott. ssa Susanna Mustari, l’obiettivo di costruire forti competenze e formare alleanze strategiche per l’innovazione e la ricerca. “Le attività hanno quindi aperto le frontiere della mia realtà scolastica”, ha continuato la Dirigente, “ad un metodo funzionale alla costruzione di luoghi inclusivi e comunità educanti coerenti con le nuove e cogenti esigenze sociali.”
Sulla scia dell’esperienza educativa di Don Milani e Paulo Freire, il Liceo “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme, sottolinea la prof.ssa Olinda Suriano, referente del progetto, ha non solo accolto la sfida di un piano di lavoro complesso ed articolato, come quello di Apptraverso, ma ha cercato di aspirare ad un modello di scuola che sappia essere espressione di un’istanza di formazione morale e sociale. A tal fine, continua la prof. ssa Suriano la scelta di coinvolgere nelle attività progettuali l’indirizzo coreutico, è stato il frutto di una valutazione attenta e ben ponderata. In un momento storico di forte sofferenza per il settore delle arti, ci si è resi conto che gran parte dei limiti di contesto dovevano essere superati alla luce di nuove esperienze culturali, possibili anche per un settore complesso come quello della Danza. La mission del progetto - le fa eco l’operatrice di laboratorio Claudia Caruso - è stata quella di contrastare non solo la povertà educativa intesa come privazione dell’opportunità di apprendere, sperimentare e sviluppare, ma anche quella di far fiorire liberamente le capacità, i talenti e le aspirazioni di tanti giovani che hanno scelto il mondo della danza come progetto di vita.
Nonostante le attività svolte da remoto, i giovani ragazzi della classe 3 sez.A del liceo coreutico hanno realizzato con impegno, pazienza e creatività un’app sulla Danza, Il sommo Poeta e il meraviglioso Parnaso, in una prospettiva didattica strutturata sul Project Based Learning. Grazie al dinamismo degli strumenti tecnologici, afferma la prof.ssa Felicia di Salvo, tutor d’aula e curatrice dei testi dell’app, gli allievi hanno acquisito autonomia e responsabilità, oltre a sviluppare indiscutibili competenze imprenditoriali. Il Project Work, ha continuato la prof. ssa Di Salvo, predisposto dai ragazzi è diventato motivo di confronto nei workshop sulla Gamification e sulle Competenze, dal titolo Passioni, bisogni: qualche idea (solida) per affrontare il mondo del lavoro liquido, tenuti, rispettivamente, dagli esperti di settore Fabio Viola e Vanessa Trapani.
Il dibattito esperienziale non è stato limitato alle attività seminariali, i giovani danzatori hanno avuto, anche, la possibilità di confrontarsi con esponenti d’eccellenza del mondo della danza nazionale e internazionale. Accompagnati dal prof. Roberto Tripodi, docente di danza contemporanea e tutor d’aula, hanno dialogato con Susanna Santoro (Solista al Semperoper Ballet di Dresda), Mattia Carchedi (Danzatore freelance), Joseph Fontano (padre spirituale della danza contemporanea italiana) e Maria Adriana Dornio (danzatrice della Tanzcompagnie Gieben di Berlino).
Il confronto con il mondo nazionale ed internazionale della danza è stato fondamentale per dare ai ragazzi la possibilità di comprendere che il talento può e deve essere coltivato. È possibile Apptraversare la Calabria anche “in punta”. Per tale motivo, afferma il prof. Tripodi, si è pensato di aprire le porte dell’aula virtuale e creare un’esperienza culturale che fosse in grado di coniugare danza e promozione del territorio, sempre nel rispetto delle normative anticovid vigenti. Abbiamo lavorato ad una creazione specifica per il luogo, utilizzando i mezzi della composizione coreutica nel luogo, lasciandoci ispirare dal luogo e vivendo in esso, cercando dunque una fusione con il genius loci dal titolo “Bodies - storie di musica, pensieri e movimenti”.
In questo anno scolastico appena trascorso, la società è cambiata, noi siamo cambiati, ma l’apprendimento rimane elemento imprescindibile nel percorso di crescita delle nuove generazioni. La dott.ssa Mustari sottolinea che ancora oggi, nonostante tutto, possiamo pensare alla scuola come a un’istituzione senza tempo, capace di formare gli studenti di oggi e di domani avendo in mente un’idea fondamentale: il compito degli operatori della scuola non è trasmettere le proprie conoscenze ma far crescere le conoscenze nei propri studenti e per fare questo è necessario adottare un modello di apprendimento, anche fuori dallo spazio aula, che metta al centro l’esperienza.