Di acqua ne è passata sotti i ponti. Da cento anni gli “squali” pitagorici sguazzano nel maremagnum calcistico calabrese. Eppure, fin a una trentina d'anni fa, in pochi se n'erano accorti. Poi, l'avvento della famiglia Vrenna (che è al timone da 32 di anni) ha cambiato il ritmo della storia rossoblù, fino all'apoteosi delle apparizioni in A. Erano i Crotone di Juric e Stroppa. Oggi la squadra guidata da Zauli ha avuto la iattura di trovare sulla propria strada un Catanzaro versione schiacciasassi che ha fatto polpette di qualsiasi avversaria del girone meridionale della serie C, ma c'è ancora l'“appello” rappresentato dai playoff per non vanificare una stagione comunque positiva. Perché in qualsiasi altro raggruppamento i rossoblù avrebbero strappato il pass per il prossimo campionato cadetto; in quello C, però, non c'è stata partita. E di partite - quelle che durano 90 minuti - memorabili ce ne sono state tante nella storia recente pitagorica, così come non sono mancati i grandi giocatori. Tanto che ipotizzare un “undici”-tipo (e solo uno...) è impresa praticamente impossibile.
A raccontare le gesta dell'ultimo quarto di secolo del Crotone è toccato all'attuale patron, Gianni Vrenna che, dopo gli auguri di Ivan Juric, ha confidato progetti per il futuro ma anche operazioni del passato: come quella che avrebbe dovuto portare Lorenzo Insigne in Calabria prima che irrompesse Zeman e lo inserisse negli ingranaggi perfetti del Pescara dei miracoli (con Immobile, Sansovini, Verratti...). Ma di aneddoti curiosi ne raccontano l'ex capitano Sandro Porchia e l'incontenibile portiere Sasà Soviero, che di Calabria (avendo giocato pure per il Cosenza e la Reggina, rifiutando il Catanzaro), oltre di Crotone, se ne intende: entrambi focalizzano l'attenzione sullo storico “acconcia-calciatori”, detto il “mago”. «Ma non chiedeteci il nome», confessa Soviero, «perché non ne abbiamo idea di come possa chiamarsi. Per noi era il “mago”. Che bisogno c'è di andare oltre questo titolo?». Il nome, per la cronaca, è Antonio Donnici. Ma probabilmente anche solo “mago” andrà bene pure a lui.
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