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La crisi Italcementi finisce in piazza

I lavoratori dello stabilimento Italcementi di Vibo Valentia Marina sono scesi in piazza per protestare contro la ventilata ipotesi di chiusura dell'impianto in occasione della manifestazione promossa da Rsu e sindacati. Gli 80 dipendenti dello stabilimento, dopo avere occupato simbolicamente la strada statale 522 hanno percorso in corteo le strade della frazione marinara di Vibo per poi tornare davanti alla sede dell'impianto. "Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica - hanno detto gli operai - anche se i messaggi di solidarietà sono stati tanti". Per i lavoratori "l'incognita resta il sostegno della classe politica" mentre, a loro dire, dall'Azienda non è arrivato altro che silenzio. Il senatore del Pdl Franco Bevilacqua, che ha partecipato alla manifestazione, ha auspicato che qualche novità possa giungere dall'incontro convocato per domani in Prefettura al quale, ha riferito, potrebbe partecipare Fabrizio Pedetta, vicedirettore generale della Italcementi. Bevilacqua ha anche annunciato che in settimana parteciperà ad un incontro con il ministro ed il sottosegretario al Lavoro dopo il quale, a seconda delle risposte, investirà il ministero alle Attività Produttive. Per il consigliere regionale Nazzareno Salerno è necessario "l'intervento del Governo con una misura anti crisi o un provvedimento ad hoc".

LE REAZIONI

"La vertenza Italcementi di Vibo, purtroppo, è solo l'ultima fotografia, in ordine cronologico, di una drammatica realtà che affligge la Calabria". Lo afferma il parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera, che sulla specifica vicenda chiede l'apertura di un tavolo di concertazione che coinvolga le forze sociali e produttive e gli enti locali ed anche il Ministero per la Coesione territoriale, guidato da Fabrizio Barca che proprio in questi giorni ha visitato la Calabria. "La situazione occupazionale nella nostra regione - aggiunge Oliverio - ha assunto ormai livelli impressionanti, che evidenziano una crisi profonda. E' necessario, indispensabile ed urgente, invertire la rotta subito. Non c'é altro tempo da perdere. Ogni giorno siamo costretti a registrare chiusure di aziende, con conseguente perdita di posti di lavori e quindi nuove famiglie a rischio povertà. Un quadro allarmante , davanti al quale la politica e le forze economiche e sociali devono trovare insieme la forza di reagire. In queste condizioni - conclude Nicodemo Oliverio - non si può proseguire. Il mondo del lavoro e dell'occupazione ha bisogno di risposte concrete. Ora".

In merito all'approvazione di un odg sulla situazione di Italcementi, il Presidente della Commissione "Attività sociali, sanitarie, culturali, formative", Nazzareno Salerno, dichiara:"Esprimo la mia soddisfazione per l'approvazione dell'odg promosso dalla maggioranza e unificato con quello proposto dalla minoranza che impegna la giunta a concretizzare tutte le azioni utili per impedire che i provvedimenti adottati da Italcementi possano ulteriormente indebolire il tessuto produttivo vibonese e calabrese ed aggravare la situazione sociale, generando nuove forti tensioni, con la cancellazione di 82 posti di lavoro. In particolare, il Presidente Scopelliti, ascoltando le informazioni da noi fornite e accogliendo quanto da noi sollecitato, si è impegnato a farsi promotore della risoluzione della problematica anche sottoponendo al Ministero competente un percorso definito per uscire da questa fase critica. Non è infatti pensabile che il territorio calabrese possa subire nuove privazioni che, di fatto, assumono le sembianze di colpi fatali per un'area che accusa già gravi ritardi di crescita economica e sociale, ancor di più evidenziati dalle carenze infrastrutturali e dalla congiuntura economica internazionale. Lo stabilimento di Vibo Marina rappresenta uno storico punto di riferimento per le attività produttive e per l'occupazione e la sua chiusura non potrebbe che scatenare nefasti effetti a cascata su tutta l'economia. Le Istituzioni non possono restare ferme di fronte a ciò che sta accadendo: il ruolo dei rappresentanti dei cittadini è d'altra parte quello di agire nell'interesse della collettività e di tutelare tutto ciò che è nevralgico per la vita della comunità. Noi non accetteremo indifferenti l'adozione di atti che impoveriscono il territorio e che non considerano la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie. Proprio per questo siamo pronti a continuare con determinazione la nostra battaglia per salvaguardare il territorio da ogni tipo di colonizzazione".

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