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Treno d'A... Mare, secondo Riccio penalizza il capoluogo

treno in corsa

Non voglio fare il solito vittimismo e non voglio pensare che davvero nei confronti di Catanzaro ci sia un disegno chiaro di spoliazione e mortificazione del suo ruolo. Ma quando si pensa di mettere in piedi una iniziativa importante sotto diversi punti di vista e proprio la città capoluogo e parte della sua provincia resta fuori, allora non posso che denunciare quella che a me sembra essere proprio una ingiustizia”. Lo scrive il consigliere comunale della lista “Catanzaro con Sergio Abramo” Eugenio Riccio, commentando il progetto “Un treno d’a…mare” voluto dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Calabria. “Un’idea apprezzabile perché consente ai ragazzi di età inferiore ai 18 anni di utilizzare gratuitamente il treno per spostarsi sul territorio regionale fino al 31 agosto. Il che consente di raggiungere diversi obiettivi che non sto qui a elencare considerato la loro evidenza. Tuttavia – prosegue Riccio – è incredibile che leggendo le tratte per le quali sarà valido il servizio, non si scorge né Catanzaro, né altro comune della provincia. Le tratte prese in considerazione sono Reggio Calabria- Rosarno; Reggio Calabria – Melito P.S.; Crotone – Sibari; Cosenza – Paola. Come se sui “tre colli” non vivessero ragazzi al di sotto dei 18 anni vogliosi di spostarsi nelle località estive più rinomate (si veda Soverato); come se qui non ci fossero tratte ferroviarie (a dire il vero già penalizzate da pesanti tagli) per le quali applicare i vantaggi di questa iniziativa. Insomma, diciamolo francamente: l’assessore Fedele è incappato in una dimenticanza grave che speriamo sia solo frutto di una disattenzione legata ai tanti impegni lavorativi. Altrimenti dovremmo pensare male… del resto Andreotti lo aveva detto: “A pensare male si fa peccato ma ci si indovina”. Magari sarà lo stesso assessore a volerci spiegare quali sono state le motivazioni che hanno escluso Catanzaro dal progetto. E, magari, vorrà porre subito rimedio: lo apprezzeremmo. Fermo restando che una penalizzazione così evidente di una porzione di territorio regionale non è davvero accettabile”.

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