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Sopralluogo nella
casa di Cavallo

Sopralluogo nell’appartamento sottosequestro di Michele Cavallo, al quinto piano del civico 13 di Via Santa Croce. Qui è avvenuta la tragedia costata la vita alla 35enne avvocatessa di Rocca di Neto. Sabato sera poco prima della mezzanotte, la giovane donna dopo la caduta dal balcone del qauinto piano della casa di Cavallo, è stata soccorsa dai sanitari del 118 avvisati da un abitante del palazzo, ma è morta mentre veniva trasportata in Ospedale. Cavallo interrogato il giorno dopo dagli agenti al comando del vicequestore Cataldo Pignataro, capo della Mobile, ha sostenuto che la ragazza con la quale aveva una relazione sentimentale, si era suicidata. Ha raccontato
che scavalcato la ringhiera e si è gettata nel vuoto. Una tesi che non ha convinto per nulla gli investigatori che l’altro ieri hanno risentito in questura il 29enne. Ed a metà dell’interrogatorio, la dottoressa Di Vittorio, ha comunicato a Cavallo il suo stato d’indagato e lo ha invitato a nominare un avvocato difensore e poi un perito di parte che ha partecipato all’autopsia eseguita martedì pomeriggio dall’anatomopatologo Aldo Barbaro. Che si è riservato 90 giorni per la perizia autoptica. Pare durante l’esame esterno
del cadavere non siano state riscontrate ecchimosi o lividi che possano far pensare che Mariella Tamborrino abbia avuto una colluttazione prima di precipitare giù dal balcone del quinto piano. Ma certo è, che gli investigatori della Polizia di Stato sospettano che la giovane avvocatessa, sia stata uccisa dal suo fidanzato al quale infatti contestano il reato di omicidio volontario.

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