Ci sono prove, testimonianze e pentiti a sufficienza per rinviarli tutti a giudizio. Questo in estrema sintesi il motivo per cui il sostituto procuratore antimafia Elio Romano chiede il giudizio immediato di 37 persone accusate di essere capi e affiliati del clan Giampà. Un nuovo duro colpo alla cosca di Via del Progresso decimata il 28 giugno scorso con
una retata in cui non finirono dentro soltanto i bambini. In sostanza il pubblico ministero sottolinea che non c’è bisogno dell’udienza preliminare dal Gup prima di passare ai processi: troppa carne al fuoco. Anche perchè alle testimonianze dei 14 collaboratori di giustizia che hanno fatto scattare l’operazione “Medusa” si aggiunge quella eccellente di Giuseppe Giampà, 32 anni, figlio del capocosca Francesco il “Professore” in galera da decenni.
I dettagli e tutte le foto degli accusati a pagina 35 dell'edizione di Catanzaro del nostro giornale
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