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Fuoco incrociato
dei collaboratori
di giustizia

agguato gualtieri

Lamezia oggi, nel contesto nazionale, vanta oltre 14 collaboratori di giustizia. In questo momento è la città con il maggior numero di collaboratori: a oggi ufficialmente
sono inseriti nel contesto del processo “Medusa” 11 i pentiti e tra questi Giuseppe Cappello, figlio del più noto Rosario, 52 anni, il “capo” dell’omonima famiglia della “montagna” che, insieme all’altro figlio Saverio, ha deciso di collaborare, raccontando agli inquirenti tutto ciò che era a sua conoscenza fino al giorno in cui ha deciso di “pentirsi”. È un giovane non noto alle cronache giudiziarie, ma che per la sua “notorietà” di appartenere a una cosca mafiosa, ha avuto rapporti con affiliati di altri clan e tra questi quelli che il collaboratore Angelo Torcasio ha definito le nuove leve. Il figlio del boss della montagna nel verbale del 17 dicembre 2011 racconta di sapere che «Claudio Paola ha un rapporto diretto con Vincenzo Banaddio e ciò mi risulta dal fatto che in una occasione in cui eravamo al bar (omissis) Claudio Paola se ne andò di tutta fretta dicendo che aveva un appuntamento con “Zu Vincenzo“; per come mi chiedete quest’ultimo s’identifica in Vincenzo Bonaddio zio di Giuseppe Giampà».

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