Gli inquirenti sulla vicenda, o meglio sui risvolti che starebbe assumendo, mantengono il massimo riserbo, ma dalle loro poche parole trapelano le dimensioni diverse che l’inchiesta potrebbe avere. In pratica l’ammanco viene considerato oggi un punto di partenza. Dalla sottrazione dei fondi, residui delle somme stanziate per far fronte ai danni alluvionali del 2002, gli inquirenti e i militari del Nucleo di polizia tributaria, guidato dal ten. col. Michele Di Nunno, sono partiti per capire come funziona e come ha funzionato l’ente Provincia. Una pista investigativa che non si ferma, dunque, all’attualità e quindi all’ammanco, ma si spinge indietro nel tempo. Una sorta di mastodontica
anamnesi del “sistema Provincia” che allarga il raggio d’azione della Procura e della Gdf spingendolo su diverse e più frastagliate piste. Se ci saranno e quali saranno gli ulteriori risultati soltanto il tempo e la conclusione dell’attività potranno stabilirlo e definirlo. Per il momento, comunque, gli inquirenti continuano ad ascoltare le persone i cui nomi sono finiti sul registro degli indagati. E da quanto trapelato l’elenco sarebbe abbastanza lungo e riguarderebbe molto probabilmente non solo dipendenti dell’ente ma anche esponenti dell’area politica ed esterni. Intanto ieri mattina i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione della dottoressa Armanda De Sossi, dirigente agli Affari finanziari della Provincia (difesa dagli avvocati Domenico Colaci e Gaetano Scalamogna), indagata per concorso in peculato. Da quanto emerso sarebbero stati sequestrati supporti informatici e altra documentazione. Al termine la dirigente – lo scorso settembre a segnalare l’ammanco, chiedendo che venissero assunte determinazioni in merito, fu proprio lei unitamente al responsabile dell’ufficio ragioneria – si è presentata davanti al pm Michele Sirgiovanni (dal quale qualche giorno fa aveva ricevuto un invito a comparire) per essere interrogata.
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