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Avvocati “messaggeri”
dei mafiosi in carcere

Dalla lettura degli atti di “Medusa” e soprattutto del cosiddetto “modello ventuno”, e cioè l’elenco delle persone sulle quali la magistratura intende indagare sulla base di una presunta notizia di reato, emerge una circostanza piuttosto curiosa. Dal punto di vista cronologico, vale a dire nel senso numerico del termine, dall’elenco mancano ben 16 persone. Un aspetto che lascia supporre che gli inquirenti abbiano posto su questi nomi il massimo segreto. La zona grigia comunque non va riferita solo ai politici, ma estesa anche ad altri settori della cosiddetta società civile, identifciandoli in imprenditori e avvocati. Non è escluso, infatti, che tra i colletti bianchi che la Direzione distrettuale
antimafia intende attenzionare vi siano anche dei penalisti che potrebbero fare il “doppio gioco”, oppure essere collusi con le famiglie mafiose che difendono o che addirittura fanno da portavoce e da portatore di notizie verso altri gruppi criminali.

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