Confermare le pene per 43 imputati e condannare quattro persone assolte in primo grado. E' questa la richiesta avanzata dal sostituto procuratore generale di Catanzaro, Marisa Manzini, nel processo d'appello nei confronti di 53 imputati coinvolti nell'inchiesta chiamata 'Rinascita' condotta dalla Dda del capoluogo calabrese. Nella requisitoria il Pg ha anche chiesto un aumento delle pene nei confronti di altri sei imputati. Le richieste sono state avanzate ai giudici della Corte d'appello di Catanzaro. Le richieste di condanna per i quattro imputati assolti in primo grado riguardano Guglielmo Marziano (12 anni), Rosa Sacco (10 anni), Giovanna Margarita (10 anni) e Salvatore Vetrano (14 anni). L'accusa ha chiesto di aumentare le pene per Guglielmo Berlingieri da 14 a 16 anni; Cosimo Abbruzzese, da dieci anni a 12 anni; Nuccio Berlingieri, da 20 anni a 21 anni e 6 mesi; Enzo Abbruzzese, da 7 anni e 4 mesi a 9 anni; Silvano Berlingieri, da 8 anni e 6 mesi a 10 anni; Romina Passalacqua (38 anni) dalla pena di 8 anni e 6 mesi a 10 anni. Il processo d'appello proseguirà il 23 gennaio quando avranno inizio le arringhe difensive. L'operazione 'Rinascita' fu eseguita a Catanzaro nel novembre del 2010 e portò all'arresto di 73 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. L'accusa ha sostenuto che a Catanzaro c'erano due gruppi della comunità nomade che controllavano il traffico della droga attraverso contatti con le cosche reggine della 'ndrangheta. I due gruppi facevano riferimento a Domenico Berlingieri, di 50 anni, ed a Silvano Berlingieri, 39 anni, detto 'Paccianì. (ANSA)
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