''Nel distretto della Corte d'appello di Catanzaro c'è un elevato numero di procedimenti per il delitto di associazione mafiosa. Ci sono legami fra gli apparati criminali veri e propri e la cosiddetta zona grigia della 'ndrangheta''.
Lo ha detto il Presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "E per zona grigia - ha aggiunto Migliaccio - mi riferisco ai ceti produttivi e agli apparati professionali, tra i quali, in primo luogo, quelli operanti nel settore della giustizia e della finanza, quali avvocati, periti e medico-legali e commercialisti, che sono in collegamento con i sodalizi criminali. Si è in presenza, quindi, di un fenomeno profondamente radicato che, nonostante l'impegno delle Procure della Repubblica e delle forze dell'ordine, continua a seminare lacrime e lutto". Il Procuratore generale, Santi Consolo, ha espresso, da parte sua, "profondo dissenso per la proposta ministeriale della riforma delle piante organiche. La 'ndrangheta non e' un problema locale ma nazionale ma è sempre in Calabria che trova i suoi collegamenti perché è qui che ci sono i legami di sangue. E' per questo motivo che è necessario garantire un adeguato numero di magistrati". I vari interventi che si sono susseguiti nel corso della cerimonia sono stati tradotti nel linguaggio dei segni.
"La situazione igienico-sanitaria nelle carceri del distretto della Corte d'appello di Catanzaro è grave ed allarmante". "Negli otto istituti del distretto - ha aggiunto Migliaccio - sono detenute 2.168 persone, con una percentuale di sovraffollamento pari al 53% a Castrovillari; 158% a Catanzaro; 5% a Paola; 58% a Cosenza; 157% a Lamezia Terme; 91% a Rossano; 104% a Vibo Valentia; per un totale medio complessivo del 78%. I ristretti della Casa circondariale di Catanzaro continuano a lamentare le condizioni di disagio per sovraffollamento e per le precarie condizioni igieniche". "Al sovraffollamento è conseguita, peraltro - ha detto ancora Migliaccio - l'impossibilità di collocare adeguatamente detenuti che andrebbero ospitati in cella singola o isolati per motivi di salute. Situazione che ha dato luogo, fra l'altro, ad un suicidio e vari scioperi della fame".
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