La Regione Calabria passa al setaccio i conti delle aziende sanitarie e scopre buchi milionari. Presenta una perdita d’esercizio pari a 12,2 milioni di euro l’Azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini di Catanzaro, unico ente sanitario della Calabria a gestione “mista” Uni - versità-Regione. Il dato è riferito al bilancio 2011 (l’ultimo monitorato) adottato dal dg dell'Azienda con delibera del primo agosto 2012. La perdita, maggiore rispetto all'anno precedente di circa 4 milioni, ha indotto il Commissario ad acta per la sanità, Giuseppe Scopelliti, a non approvare il bilancio d'esercizio. Censurati il mancato contenimento della spesa per il personale e lo sforamento dei tetti di spesa per l’acquisizione di beni e servizi. Giro di vite dell’Ufficio del commissario anche sugli esborsi per consulenze, gettoni di presenza ed elargizioni varie negli enti sanitari calabresi: è di ieri la pubblicazione di un altro significativo decreto che, prendendo atto dei rilievi del Tavolo Massicci, esclude qualsiasi compenso o rimborso a qualunque titolo per i componenti del comitato consultivo dell’appena istituito Centro regionale del sangue. Un segnale di quanto sia capillare il controllo del Tavolo romano su ogni singolo “respiro” della sanità calabrese.
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