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Lesioni personali
colpose, condannati
due farmacisti

tribunale vibo

Lesioni personali colpose e somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute umana. Questi i reati per i quali il Tribunale monocratico presieduto dal giudice, Alessandro Piscitelli, ha condannato a 3 mesi ciascuno (pena sospesa) i farmacisti dell’Asp, Giuseppe Borello e Domenico Antonio Mazzeo, ritenuti responsabili di aver somministrato al pensionato Girolamo Lo Scalzo di Tropea un farmaco diverso da quello prescrittogli dai sanitari dell’ospedale “Niguarda” di Milano dove, nel 1996, aveva subito il trapianto del fegato. Rientrato da Milano dopo una visita di controllo, Lo Scalzo aveva presentato la prescrizione di un nuovo farmaco rispetto a quello abituale. Nella farmacia dell’Asp, che ha sede nell’ospedale “Jazzolino”, gli avrebbero però consegnato delle compresse chemioterapiche usate contro i tumori. Come confermato in aula nel corso del processo dalla moglie di Lo Scalzo, il pensionato non accorgendosi dell’errore aveva ingerito le compresse accusando però, dopo qualche giorno, forti dolori allo stomaco, diarrea, debolezza con febbre e perdita dei capelli. A distanza di un mese, nel luglio 2008, Lo Scalzo si era  quindi recato alla farmacia dell'Asp, di cui era responsabile Borello, per ritirare la medicina che aveva esaurito, accorgendosi così che il farmaco, consegnato secondo l’accusa dal dottore Mazzeo, era diverso da quello che gli era stato dato la volta precedente. A titolo di provvisionale il Tribunale ha condannato i due farmacisti a corrispondere a Lo Scalzo, assistito dagli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino, la somma di 25mila euro, mentre il risarcimento dei danni avverrà in separata sede. Le indagini era state condotte nel 2008 dal pm Enrica Medori, poi trasferita in altra sede.

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