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245 auto fantasma
I prestanome in Calabria

Duecentoquarantacinque auto "fantasma" risultate intestate fittiziamente a quattro soggetti: è questo il risultato ottenuto dalla polizia stradale del Compartimento Calabria nell'ambito di un'indagine condotta in tutte le regioni che ha portato, complessivamente, ad individuare 10 mila veicoli da radiare dalla circolazione, da togliere, cioé, dalle strade. Le auto "fantasma", secondo gli investigatori, venivano utilizzate per commettere, molto spesso da parte della criminalità organizzata, i reati più svariati come rapine e furti nelle abitazioni, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, furti di carburante, incidenti stradali con fuga ed omissione di soccorso, possesso di assicurazioni false, violazione della legge sull'immigrazione, frodi fiscali e insolvenze fraudolente in danno di concessionari autostradali. 

In Calabria un soggetto è stato individuato a Simbario (Vibo Valentia). L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per truffa, ricettazione, furto e falsi in genere, titolare di un'impresa individuale per il commercio di autoveicoli, con l'intermediazione di due pregiudicati era solito intestarsi veicoli in maniera fittizia per poi rivenderli a terzi senza formalizzarne il trasferimento di proprietà. 

Nella circostanza, la polstrada ha individuato 228 veicoli. L'uomo si prestava alle intestazioni fittizie in cambio di un compenso di 100 euro a vettura. Nel catanzarese un altro soggetto ha omesso di effettuare il trasferimento di proprietà di un'auto acquistata nel 2006 e di cui è ancora possessore.

 Gli ultimi due intestari fittizi calabresi sono stati individuati nel crotonese: uno era già noto alle forze dell'ordine per lesioni, minacce e reati contro il patrimonio urbanistica ed ambiente, e l'altro per ricettazione, esplodenti e droga. I due hanno sostenuto che le auto erano state cedute a titolo di amicizia a dei loro conoscenti. In generale, secondo quanto riferito dalla polizia stradale, l'identikit delle persone coinvolte è emerso che è quello del semplice "prestanome", senza strutture e disponibilità economiche e logistiche in grado di gestire un ampio parco veicoli. Si tratta, in prevalenza, di disoccupati o "imprenditori apparenti", indigenti, che, in cambio di pochi euro, si sono intestate automobili e moto, di fatto utilizzate da soggetti dell'Est Europa, rom, albanesi e nord africani, controllati ed identificati in tutta Italia, perché coinvolti in vari reati, e dietro ai quali si celano le organizzazioni criminali. Il maggior numero di "auto fantasma" sono state individuate in Lombardia (5.527), Emilia Romagna (1.742), Piemonte (1.695), Campania (1.519) e Abruzzo (1.451).

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