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Intimidazioni al sindaco
per essere assunto

cimitero

Aveva chiesto di essere assunto come custode del cimitero di Parghelia, ma alla risposta negativa del sindaco aveva messo in atto una serie di intimidazioni ai danni dello stesso primo cittadino e di un ex assessore.

 E' l'accusa per la quale il pm della Procura della Repubblica di Vibo Valentia Santi Cutroneo ha chiesto il rinvio a giudizio di Emiliano Palamara, di 42 anni, di Parghelia, per incendio doloso, porto di esplosivo, danneggiamento e tentata estorsione plurima ai danni del sindaco di Parghelia Maria Luisa Brosio, dell'ex assessore al Bilancio dello stesso comune Francesco Grillo, e di un imprenditore, Paolo De Vita, titolare del villaggio turistico "Vardano".

 I fatti risalgono all'estate dello scorso anno, quando era in carica l'amministrazione guidata dal sindaco Brosio che dopo essersi dimessa è stata rieletta nelle lezioni del 26 maggio scorso. In particolare, stando alle accuse, Palamara, già noto alle forze dell'ordine, aveva chiesto l'assunzione come custode del cimitero, ma il sindaco rispose che per quel posto sarebbe stato bandito un apposito concorso. 

Dopo il rifiuto, Palamara, secondo l'accusa, ha fatto esplodere un ordigno davanti al municipio, quindi ha incendiato il portone dell'abitazione di Grillo ed ha incendiato l'auto del sindaco che si è propagato anche alla vettura del marito. Dopo quest'ultimo incendio, al sindaco fu fatto trovare un biglietto con la scritta "Prima il fuoco che brucia il portone ora il fuoco del piombo che ammazza". Nell'ambito dell'inchiesta è venuta alla luce anche una tentate estorsione ai danni di De Vita che avrebbe ricevuto una richiesta estorsiva da parte di Palamara per ottenere la guardiania del villaggio turistico. (ANSA)

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