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Ammanco, rimodulati
i capi d’imputazione

Slitta al 4 dicembre l’udienza del processo, con rito abbreviato, a carico degli indagati coinvolti nell’inchiesta sull’ammanco alla Provincia. In sei su nove, infatti, hanno ottenuto d’essere giudicati con il rito alternativo. La prima udienza avrebbe dovuto svolgersi ieri, ma a causa dello sciopero dei penalisti il tutto è stato rinviato ai primi di dicembre. Intanto il pm Michele Sirgiovanni – che aveva chiesto il processo immediato per gli indagati sede in cui quest’ultimi hanno avanzato richiesta di abbreviato – ha depositato in cancelleria la modifica dei capi d’imputazione, che sono stati rimodulati al fine di meglio specificare le omissioni che sarebbero state compiute dai dirigenti che si sono alternati a capo del settore finanziario dell’Ente. A chiedere d’essere giudicati con il rito alternativo dal gup sono stati Mirella Currò, 41 anni e il marito Baldassarre Bruzzano, di 45 (entrambi difesi dall’avv. Guido Contestabile), ritenuti – soprattutto la Currò, ex dipendente della Provincia – i principali protagonisti della vicenda ammanco. Abbreviato anche per Maria Menna, di 32 anni e Valentina Macrì,  di 27 (difese dall’avv. Vincenzo Trungadi) nipoti della coppia Currò-Bruzzano, nonché per la dottoressa Armanda De Sossi, 60 anni, dirigente del Settore affari finanziari della Provincia (avv. Domenico Colaci e avv. Gaetano Scalamogna) e per il dott. Ulderico Petrolo, 63 anni, già direttore generale dell’Ente (da qualche mese in pensione) difeso dall’avv. Francesco Gambardella. Compariranno, invece, davanti al Tribunale il dott. Francesco Marziali, 62 anni di Santa Marinella, ex segretario generale della Provincia (avv. Giuseppe Altieri); il dirigente Antonio Vinci, di 61 anni (avv. Altieri) e il dott. Fortunato Sicari, 56 anni di Mileto, a capo dell’Uffi - cio ragioneria dell’Ente (avv. Giuseppe Calzone).

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