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Molti sapevano
che sarebbero
stati arrestati

  Molte delle persone arrestate nell’ambito dell’operazione antimafia “Perseo” sapevano da tempo di essere indagate e che sarebbero finite in manette. È quanto emerge dal voluminoso fascicolo processuale dell’operazione che il 26 luglio scorso ha portato in carcere ben 65 persone. Dall’analisi dettagliata degli atti si evince infatti che alcuni «indagati liberi erano venuti a conoscenza di un’imminente operazione di polizia» e per questo si stavano adoperando a compiere «ogni precauzione per sottrarsi alla cattura e per raccogliere denaro proveniente dalle estorsioni nonché da crediti di droga». Lo speciale nucleo investigativo della Squadra Mobile di Catanzaro era venuto a conoscenza, in particolare il 15 marzo scorso, «che numerose persone vicine a Giuseppe Giampà, prima che lo stesso diventasse collaboratore di giustizia, si stavano adoperando nel porre in essere atti intimidatori in danno di attività commerciali, al fine di costringere gli esercenti al pagamento di somme di denaro a titolo estorsivo». Agli atti dell’operazione “Perseo” è inoltre allegato un fascicolo che riguarda un nuovo collaboratore di giustizia: si tratta di Alessandro Villella, ex fidanzato di Vanessa Giampà, figlia del capo dell’omonima cosca.

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