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Le parcelle dei legali
pagate con le estorsioni

Emergono particolari sui due incontri avvenuti tra la cosca Giampà e il senatore catanzarese Piero Aiello (PdL), finito nell’inchiesta “Perseo” e per il quale il gip ha rifiutato la richiesta della pubblica accusa di emettere un’ordinanza di custodia cautelare. A svelarli è l’ex padrino Giuseppe Giampà, diventato collaboratore di giustizia, nel verbale del 4 febbraio scorso, dove spiega che in occasione delle elezioni regionali c’erano stati due incontri «a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro», che si sarebbero svolti nello studio legale dell’avvocato Giovanni Scaramuzzino. Una cosca, quella dei Giampà, con diversi “rami d’azienda”, che andavano dalle truffe alla droga, alle estorsioni, che permettevano di finanziare gli acquisti di armi, droga, e pagare gli “stipendi” agli affiliati e le parcelle degli avvocati.

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