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La “Campanella”
manda tutti a casa

 Quattro i punti scritti ieri dal presidente Paolo Falzea sulla “pietra tombale” della Fondazione Campanella per la cura dei tumori: blocco dei ricoveri di nuovi pazienti fin da oggi; blocco delle prestazioni ambulatoriali dal 30 settembre prossimo; avvio delle procedure di trasferimento dei malati attualmente in carico alla Fondazione in altri ospedali; avvio della procedura di licenziamento del personale della Fondazione. È drammatico il quadro che va delineandosi per il futuro del mancato Irccs. Il presente è invece segnato dal rigore del Tavolo Massicci, sui cui paletti si è consumato l’ultimo tacito conflitto tra la politica, che ha fatto pressing per modificare il contestato “decreto 123” del presidente della Giunta regionale, e la volontà super partes dei sub commissari, che hanno opposto un eloquente silenzio alla richiesta di modificare il provvedimento. Un atto che troncando ogni legame tra la Fondazione divenuta casa di cura privata e l’Università, esclude i professori dal polo oncologico e rende certamente problematica la permanenza della “Campanella” nella sede stessa dell’Ateneo. E mentre l’Università si prepara a impugnare il decreto al Tar, Agazio Loiero invoca l’intervento del Prefetto paventando l’allarme sociale.  

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