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Lo sportello della
Tares preso d’assalto

Le tasse si pagano. O meglio, si dovrebbero pagare perchè, come recitava uno spot televisivo istituzionale, se tutti pagano le tasse, lo Stato (e anche gli enti locali) possono fornire i servizi. E, su questo concetto, non c’è molto da dire. Potremmo a questo punto tirare in ballo l’evasione fiscale, ma il problema è un altro. E cioè che il cittadino-contribuente dovrebbe essere messo in condizione di pagare le tasse. E, magari, con un minimo di preavviso rispetto alla scadenza del pagamento. A quanto sembra, però, ciò non sta avvenendo nel capoluogo per quanto riguarda il pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti soldi urbani, la cui prima rata scade proprio domani.
E qui iniziano i problemi dei cittadini-contribuenti. Sì, perchè in molti non hanno ancora ricevuto l’avviso di pagamento (che sarebbe dovuto arrivare a domicilio via posta) con gli appositi modelli F24 già precompliati da parte del Comune. Ecco perchè tanti contribuenti diligenti (che per fortuna in questa città sembrano essere la maggior parte) ieri hanno letteralmente preso d’assalto l’ufficio della Tares, che si trova su corso Mazzini. Un angusto locale di massimo cinque metri quadri dove si possono chiedere informazioni anche gli altri tributi comunali (Imu, acqua, occupazione di suolo pubblico). Ma ieri mattina, ancor prima dell’orario di apertura degli uffici Tares, nel locale non si poteva quasi entrare. Tanti i contribuenti, quasi una cinquantina, che già alle 10 (l’ufficio apriva alle 11) erano in fila per chiedere informazioni. E, a questi, tanti utenti altri si sono aggiunti in mattinata. Gli impiegati hanno fatto tutto il possibile per smaltire gli utenti ma, purtroppo, in molti hanno dovuto desistere, vista la ressa.

Le tasse si pagano. O meglio, si dovrebbero pagare perchè, come recitava uno spot televisivo istituzionale, se tutti pagano le tasse, lo Stato (e anche gli enti locali) possono fornire i servizi. E, su questo concetto, non c’è molto da dire. Potremmo a questo punto tirare in ballo l’evasione fiscale, ma il problema è un altro. E cioè che il cittadino-contribuente dovrebbe essere messo in condizione di pagare le tasse. E, magari, con un minimo di preavviso rispetto alla scadenza del pagamento. A quanto sembra, però, ciò non sta avvenendo nel capoluogo per quanto riguarda il pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti soldi urbani, la cui prima rata scade proprio domani.E qui iniziano i problemi dei cittadini-contribuenti. Sì, perchè in molti non hanno ancora ricevuto l’avviso di pagamento (che sarebbe dovuto arrivare a domicilio via posta) con gli appositi modelli F24 già precompliati da parte del Comune. Ecco perchè tanti contribuenti diligenti (che per fortuna in questa città sembrano essere la maggior parte) ieri hanno letteralmente preso d’assalto l’ufficio della Tares, che si trova su corso Mazzini. Un angusto locale di massimo cinque metri quadri dove si possono chiedere informazioni anche gli altri tributi comunali (Imu, acqua, occupazione di suolo pubblico). Ma ieri mattina, ancor prima dell’orario di apertura degli uffici Tares, nel locale non si poteva quasi entrare. Tanti i contribuenti, quasi una cinquantina, che già alle 10 (l’ufficio apriva alle 11) erano in fila per chiedere informazioni. E, a questi, tanti utenti altri si sono aggiunti in mattinata. Gli impiegati hanno fatto tutto il possibile per smaltire gli utenti ma, purtroppo, in molti hanno dovuto desistere, vista la ressa.

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