Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Commozione all’addio
alla maestra Liberata

  Un intero paese ha salutato ieri pomeriggio, per l’ultima volta, la maestra Liberata Mangialavori, morta dopo avere ingerito un mix letale di funghi da lei stessa raccolti. A dirle addio, soprattutto, i suoi cinque figli Domenico, Antonella, Luigi, Cristian e Nicoletta, giovane suora che ha lasciato il suo convento di clausura per porgere l’ultimo saluto alla madre. La morte della maestra Liberata ha profondamente scosso l’intera cittadinanza, che si è stretta attorno al dolore dei familiari, e che la chiesa di San Nicolò a stento è riuscita a contenere. Tante colleghe, tanti ex alunni, tanti amici e parenti non riescono a capacitarsi di aver perso una figura centrale del piccolo centro di San Nicolò. La sua attività di maestra di scuola dell’infanzia, infatti, è rimasta scolpita nella memoria di molti, che sono cresciuti grazie alle sue cure e ai suoi insegnamenti. Benvoluta da tutti, stimata per il suo lavoro, portato avanti fino a pochi anni fa con amore e dedizione, la maestra Liberata, come tutti la chiamavano, è stata strappata alla vita a 64 anni, dall’ingestione di funghi da lei stessa raccolti. La donna aveva accusato forti dolori addominali. Il consulto medico richiesto nella giornata di venerdì, tuttavia, aveva escluso la possibilità di un avvelenamento da funghi. Eppure, il malessere e i dolori non accennavano a placarsi, tanto da convincere i familiari a eseguire una serie di analisi che avrebbero dato risultati incerti. Solo lunedì il trasporto all’ospedale di Vibo Valentia e la diagnosi: epatite acuta causata dall’avvelenamento. Inutile anche il trasporto a Roma, ultima spiaggia per tentare un trapianto di fegato.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia