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No dei sindacati
alla chiusura
del penitenziario

 

"Troviamo del tutto assurda ed illogica la chiusura della Casa Circondariale di Lamezia Terme, cosi come troviamo, altresì, insensato pensare di trasferire, presso tali strutture il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, quando nella città di Catanzaro il Ministero della Giustizia possiede locali per i quali occorre una semplice ristrutturazione". Lo si legge in un comunicato stampa delle segreterie provinciali di FP CGIL - FP CISL e UIL PA di Catanzaro "Il nostro pensiero - è scritto ancora - lo abbiamo manifestato in tutte le sedi istituzionali e nel corso dell’unico incontro del 1* aprileche il Provveditore Acerra ha convocato per discutere della chiusura dell’Istituto. Non si può assolutamente accettare - proseguono i sindacati - l’idea che un ufficio regionale venga dislocato fuori dalla città capoluogo di regione per le evidenti implicazioni anche di immagine e di ruolo della città, ma ancor di più non è accettabile l’idea che un istituto possa essere chiuso quando più volte siamo stati sanzionati dall’Unione Europea per le condizioni di vita in cui versano i detenuti nelle carceri italiane, cristallizzati da ultimo nella sentenza Torregiani. E’ assolutamente grave - porosegue la nota dei sindacati - che la spending review, e quindi nella reale impossibilità di implementare nuova edilizia penitenziaria, si possa realizzare con la chiusura di strutture già esistenti ed oggetto di recente ammodernamento, con una riconversione non propriamente utile, operazione di chiusura già tentata e poi ritirata con l’istituto di Laureana di Borrello". (AGI)
(AGI) - Catanzaro, 17 apr. - "Riteniamo utile e necessario - proseguono i sindacati - il prosieguo del confronto, auspichiamo che si prenda in seria considerazione la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro, che a più riprese ha messo a disposizione gratuitamente dei locali per ospitare il provveditorato regionale e chiediamo a gran voce che si eviti la chiusura della struttura di Lamezia Terme, devastante anche sul piano economico per la città stessa, valutando, infine, in maniere concreata e seria la possibilità di utilizzarlo come istituto di pena attenuata magari implementato anche con la struttura della ex casa mandamentale di Squillace". (AGI)

"Troviamo del tutto assurda ed illogica la chiusura della casa circondariale di Lamezia Terme, cosi come troviamo, altresì, insensato pensare di trasferire, presso tali strutture il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, quando nella città di Catanzaro il Ministero della Giustizia possiede locali per i quali occorre una semplice ristrutturazione". Lo si legge in un comunicato stampa delle segreterie provinciali di FP CGIL - FP CISL e UIL PA di Catanzaro "Il nostro pensiero - è scritto ancora - lo abbiamo manifestato in tutte le sedi istituzionali e nel corso dell’unico incontro del 1. aprile che il Provveditore Acerra ha convocato per discutere della chiusura dell’Istituto. Non si può assolutamente accettare - proseguono i sindacati - l’idea che un ufficio regionale venga dislocato fuori dalla città capoluogo di regione per le evidenti implicazioni anche di immagine e di ruolo della città, ma ancor di più non è accettabile l’idea che un istituto possa essere chiuso quando più volte siamo stati sanzionati dall’Unione Europea per le condizioni di vita in cui versano i detenuti nelle carceri italiane, cristallizzati da ultimo nella sentenza Torregiani. E’ assolutamente grave - prosegue la nota dei sindacati - che la spending review, e quindi nella reale impossibilità di implementare nuova edilizia penitenziaria, si possa realizzare con la chiusura di strutture già esistenti ed oggetto di recente ammodernamento, con una riconversione non propriamente utile, operazione di chiusura già tentata e poi ritirata con l’istituto di Laureana di Borrello". 

 

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