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Il 60% delle acque nere finisce in mare

 Passano gli anni ma sul sistema depurativo il territorio vibonese resta inchiodato agli anni Settanta. Milioni di euro spesi per invertire la rotta. Fino adesso, però, tranne poche eccezioni, nessuna amministrazione comunale è riuscita a realizzare impianti di depurazione all’a v a n g u a rdia in grado di risolvere l’a nnoso problema dell’i n q u i n amento di alcuni tratti di costa. A fotografare la grave emergenza sono i “numeri” che l’amministrazione provinciale ha recentemente fornito al prefetto Giovanni Bruno. La massima autorità di governo vuole vederci chiaro in un settore che fa “acqua” da tutte le parti e che genera allarme nella popolazione e in particolare tra gli operatori turistici che giorno dopo giorno vedono inquinare sempre di più il mare. I dati sono allarmanti. Bastano a mandare su tutte le furie i cittadini che sono costretti a pagare la depurazione che in molti comuni, purtroppo, non avviene nonostante le buone intenzioni degli amministratori. Il documento redatto dai tecnici della Provincia evidenzia che i servizi di depurazione del territorio vibonese non coprono il 100 per cento della popolazione. Purtroppo, ciò che non viene depurato (ed è il 60%), viene direttamente sversato nelle acque superficiali e in mare.

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