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Rifiuti, ormai è allarme sanitario

 Corre su un doppio binario l’emergenza rifiuti che ormai da mesi investe l’intero territorio. Non è solo l’allarme spazzatura a destare preoccupazione, quanto piuttosto la grave situazione igienico-sanitaria che interessa interi quartieri e che sta inghiottendo fette sempre più grosse di strade, vie, piazze. Il percolato scorre sui marciapiedi, lungo le carreggiate, sul terreno circostante e con esso indisturbati si muovono ratti e insetti di ogni genere. Non c’è un solo luogo ad esserne esente: Scuole, uffici, abitazioni. Ovunque l’atmosfera è invivibile, l’aria irrespirabile e la gente comincia a lanciare i primi segnali di insofferenza. «Ho chiamato la Polizia municipale che si è recata sul posto per verificare la situazione –ha osservato Domenico Carnovale, titolare dell’edicola ubicata nei pressi del Liceo Capialbi – ma la spazzatura è ancora qui davanti alla sede della mia attività. Credo che questo caos non dipenda solo dalla discarica lametina, quanto piuttosto dal fatto che la ditta non ha i mezzi per fornire un servizio di raccolta adeguato». Della stessa opinione Maria Elena Currao che non lesina critiche all’amministrazione comunale. «Se il sindaco non è in grado di mettere le cose a posto si dimetta», ha dichiarato la donna. Dell’idea che andando avanti su questa lunghezza d’onda ci sia il serio rischio di incorrere in un’epidemia è il direttore di Equitalia, Pietro Mancuso. «Da mesi viviamo in maniera disastrata –ha denunciato il dirigente – il nostro ufficio è a dieci metri da cataste di immondizia. Abbiamo i locali pieni di mosche e zanzare. Non siamo più in grado di gestire le nostre attività a causa degli insetti che pullulano ovunque». E il disagio si sta creando anche a livello di circolazione, infatti, con i rifiuti sparsi sull’asfalto le auto sono costrette a deviare invadendo la carreggiata di senso contrario. Pure i punti di raccolta e con essi i cassonetti sono stati presi d’assedio e dati alle fiamme, aggiungendo problemi ai problemi con l’estrema conseguenza di inquinare ulteriormente l’ambiente a causa della diossina che viene prodotta dalla combustione dell’immondizia. «Vivo da circa 70 anni in questa città – ha detto un residente –e non ho mai visto questo degrado». D’accordo pure la giovane Maria Elena Mesiano che in maniera diretta ha rilevato: «Fa veramente schifo. È un’indecenza. Qui si rischia di contrarre malattie».

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