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’Ndrangheta, confiscato
il Caffè Fiume

      Sequestri e confische a distanza ravvicinata. Colpi messi a segno dalla Direzione investigativa antimafia di Roma e della Sezione di Catanzaro per non dare tregua alle cosche di ‘ndrangheta. In particolare al clan Fiarè-Razionale di San Gregorio d’Ippona, centro del Vibonese, ma con interessi e affari nella Capitale. E nelle pieghe del voluminoso e variegato faldone dei sequestri e delle confische che molto spesso viaggiano su doppi binari (misura di prevenzione e legge 356/92) paralleli, si inserisce l’operazio ne condotta ieri dalla Dia in esecuzione di un decreto di confisca emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro su richiesta della Procura generale, a carico del patrimonio ritenuto riconducibile a Saverio Razionale, 53 anni, originario di san Gregorio d’Ippona ma residente nella Capitale. Nello specifico i “sigilli” definitivi sono stati apposti alla società Caffè Fiume srl e relativo compendio aziendale. Attività con sede in via Salaria a Roma interamente controllata dalla srl Nuovo Caffè Fiume, già confiscata dalla Dia il 24 marzo scorso. Inoltre in esecuzione dello stesso decreto sono stati anche confiscati l’Associazione ssl e relativo compendio – denominata Sport club San Gregorio – e fabbricato, di fatto nella disponibilità del cognato di Saverio Razionale, nonché l’appartamento di San Gregorio d’Ippona residenza della famiglia Razionale che l’avreb be acquistato da Saverio Pannia, padre dell’attuale sindaco, anche se l’acquisto non è mai stato riversato in atti formali, neanche a seguito di richieste avanzate in tal senso dagli eredi di Pannia , per la Corte d’Appello «verosimilmente proprio allo scopo di mantenere una situazione di fittizia intestazione ed eludere misure ablative». Ma se per il provvedimento che ha colpito la società Nuovo Caffè Fiume non è stato proposto ricorso per Cassazione, per il circolo ricreativo con annesso bar e per l’appartamento la confisca può essere ancora impugnata. Il patrimonio sotto chiave Ammonta a un valore complessivo, stimato attorno ai 7 milioni di euro, il patrimonio per gli inquirenti riconducibile a Saverio Razionale, personaggio indicato quale elemento di vertice dell’omoni ma famiglia alleata ai Fiarè e un tempo entrambe rientranti nell’orbita della costellazione dei Mancuso di Limbadi. Patrimonio sottoposto a provvedimenti di sequestro e successiva confisca e per cui è pendente ricorso in Cassazione (proposto per conto di Razionale dagli avvocati Francesco e Paola Stilo). Tuttavia nella rete delle maglie della Dia, in diverse riprese, sono finiti: una concessionaria d’auto con sede a Ionadi; quattro società operanti nel settore dell’edili zia di cui tre con sede a Roma (Roma Services srl, Edil Consult Services srl, Studiogi Edil&Money srl) e una a Vibo Valentia (Gisa Costruzioni); due appartamenti ubicati in via Aurelia Antica a Roma e un magazzino; dieci appartamenti ubicati a Ionadi e Briatico; un terreno ad Ardea (Roma) e 5 autovetture, tra cui una Porsche nella disponibilità del figlio di Razionale che si trova nella Capitale per motivi di studio. Nei confronti di Razionale, inoltre, era stata disposta la restituzione di alcuni conti corrente in precedenza requisiti.    

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