Domenico Maria Gigliotti, imprenditore di 41 anni, è stato ucciso a colpi di pistola poi l'auto con il cadavere è stata incendiata. L'omicidio è stato compiuto davanti all'abitazione della vittima, una villa nella periferia della città. E' stata la moglie della vittima, Rosa Curcio, a chiamare i carabinieri. La donna, titolare di un'agenzia di viaggi, nell'estate scorsa era stata indagata per una truffa ai danni di diversi viaggiatori.
E' stata utilizzata una consistente quantità di liquido infiammabile per bruciare il cadavere di Domenico Maria Gigliotti, l'imprenditore edile di 40 anni ucciso a bordo della sua automobile a Lamezia Terme. Le fiamme si sono sviluppate molto velocemente e, in poco tempo, hanno carbonizzato il cadavere dell'uomo e distrutto la vettura. Gli assassini, secondo quanto emerso dai rilievi effettuati dagli investigatori, non hanno dato a Gigliotti nemmeno il tempo di varcare completamente il cancello della sua villa. Diversi sono stati i colpi sparati contro la vittima molto probabilmente con una pistola dal momento che non sono stati trovati bossoli. L'accertamento sull'arma usata è reso però difficoltoso per le condizioni del cadavere completamente carbonizzato e della vettura che presenta dei fori sulla portiera lato guida. L'agguato in cui è stato ucciso Gigliotti è avvenuto in una zona, contrada Quattrocchi, poco abitata e, nelle vicinanze del cimitero del quartiere di Nicastro. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Santo Melidona. (ANSA)
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