Sono riconducibili a sei persone i beni sequestrati stamane dai carabinieri alla cosca della 'ndrangheta dei Patania. In particolare i sequestri sono stati eseguiti nei confronti di Giuseppina Iacopetta, 60 anni, e dei figli Saverio (38), Bruno (40), Giuseppe (35), Salvatore (37) e Nazzareno Patania (42) tutti già coinvolti nelle inchieste condotte dai carabinieri e coordinate dalla Dda di Catanzaro.
Tra i beni sequestrati c'è una struttura adibita ad albergo con annesso distributore di benzina, la "Valle dei sapori", sita lungo la provinciale che porta allo svincolo autostradale di Serre dove, il 20 settembre del 2011, avvenne l'omicidio del presunto boss Fortunato Patania, in risposta al delitto del contadino Michele Fiorillo. Il Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, nel corso di una conferenza stampa sul sequestro dei beni, ha evidenziato che l'aggressione ai patrimoni è importante perchè "consente di tagliare gli alimenti alle organizzazioni mafiose. Sappiamo - ha aggiunto - che la criminalità organizzata è in grado di infiltrarsi nel mondo della finanza attraverso acquisti di titoli senza nome, società finanziarie ed altro ancora. Il potere economico del Paese si è sentito, dunque, sotto minaccia e questo l'ha spinto a reagire. Oggi, l'aggressione del patrimonio mafioso rappresenta la morte civile dei suoi detentori, che non possono far fronte ad una serie di spese ingenti, tra cui quelle legali. Nel Vibonese sono in corso grandi indagini sotto questo profilo". (ANSA)
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