Quel che la fede unisce talvolta l’orgoglio divide e, il Sacramento passa in secondo piano. Nelle prossime feste di Pasqua, la spunterà la fede o la tradizione? Intanto, è immancabile la solita spaccatura che caratterizza i napitini: oltre a coloro che fanno quadrato attorno ai parroci, vi sono anche quanti si trincerano dietro le tradizioni e, dopo un braccio di ferro con il vescovo durato 5 anni non accettano ancora la soppressione della processione del Sabato Santo e le variazioni alle manifestazioni religiose. Dopo essere stati accusati di essersi chiusi nel silenzio, i preti napitini –don Pasquale Rosano, don Salvatore Santaguida e i padri Filippo Di Francia, Rocco Benvenuto e Gaetano Nicolaci – al fine di dare equilibrio e dignità al tutto, nei giorni scorsi si sono consultati con il vescovo Luigi Renzo, il quale ha approvato la loro idea di fare squadra. Del resto, avevano annunciato la loro intenzione di lavorare in modo omogeneo, per formare “la chiesa” e, in questa ottica hanno siglato un programma che potesse andare incontro alle richieste dei pizzitani ma nel pieno rispetto del direttorio diocesano. Dunque, poichè il Giovedì Santo è dedicato all’adorazione eucaristica perchè in quel giorno il Signore ha istituito l’eucarestia e il sacerdozio e, non prevede alcuna processione, i parroci si sono attenuti al nuovo regolamento diocesano che è entrato in vigore dal primo marzo e, non vi sarà alcuna manifestazione. Inoltre, venerdì prima dell’adorazione liturgica delle ore 15, non sono consentite manifestazioni di alcun genere in tutto il vibonese e dunque, anche a Pizzo ci si attiene a questi dettami ma, per salvaguardare la tradizione i preti napitini hanno deciso di fare scendere la statua di San Giovanni verso piazza della Repubblica (per l’Affrontata, che generalmente si svolgeva il Giovedì Santo) per poi procedere alla salita dell’Addolorata verso la chiesa di San Sebastiano per prendere il Cristo morto e dar così avvio alla famosa processione. Un gran ritorno sarà la tradizionale discesa dell’Addolorata dopo il Vespro e finito il silenzio del Sabato Santo, proprio come ai vecchi tempi. Questo programma ha ottenuto il placet del presule ma, nonostante ciò, una frangia di cittadini insorge ancora perchè punta ad ottenere il ripristino del triduo pasquale e, in questa ottica, mercoledì alle 17,30 si riunirà davanti al sagrato della chiesa di San Sebastiano per un sit-in.
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