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Costringono minore
a ritirare accuse
contro spacciatore

Avrebbero costretto un minore a ritrattare le accuse contro uno spacciatore e a consegnare loro del denaro. Per questo motivo 4 persone, tre uomini ed una donna facenti parte dello stesso nucleo familiare, sono state arrestate da personale del Commissariato di polizia di Lamezia Terme in collaborazione con la Squadra mobile di Catanzaro. Uno è accusato di avere venduto la droga e tutti, a vario titolo, di estorsione e induzione a rendere dichiarazioni false. La vicenda nasce da un arresto effettuato dalla polizia il 23 giugno scorso. In quella occasione gli agenti avevano eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di G.C., indagato per la cessione di canapa indiana per un valore di mille euro ad un minore, successivamente minacciato ed aggredito per non aver completamente saldato in tempo il debito. I parenti di G.C., per occultare i delitti del congiunto, secondo quanto emerso dalle indagini, il giorno stesso dell'arresto avevano contattato telefonicamente il minore, l'avevano incontrato, minacciato e costretto a ritrattare la propria versione davanti ad un investigatore privato ed al pubblico ministero, obbligando a riferire anche davanti al pm che il debito di mille euro era relativo all'acquisto di un motorino. In più l'avevano obbligato a versare loro 800 euro per il pagamento dell'investigatore privato ingaggiato dalla difesa dell'arrestato. I risultati delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e sviluppate da personale della Sezione investigativa del Commissariato di Lamezia, sono stati ritenuti tali da giustificare il ricorso ai provvedimenti restrittivi emessi dal gip di su richiesta della Procura. (ANSA).

   

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