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Dramma in ospedale, 75enne muore al pronto soccorso

Dramma in ospedale, 75enne muore al pronto soccorso

Prima la lunga attesa del paziente al pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese”. Poi l’amara scoperta che l’uomo era deceduto. È quello che è successo nella notte tra lunedì e martedì nel nosocomio cittadino dov’è morto, in preda a lancinanti dolori, Pietro Ionà, 75 anni, residente a Soveria Simeri.
L’uomo, secondo una prima ricostruzione della vicenda, sarebbe stato accompagnato dalla figlia e da alcuni familiari al pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese” in quanto lamentava forti dolori all’addome. Giunti al nosocomio, Ionà, sempre lucido ma molto sofferente, sarebbe stato fatto entrare nell’apposita stanza del pronto soccorso e sarebbe stato sottoposto agli accertamenti clinici del caso, tra cui una “Eco - diretta reni”, e trasportato per questo motivo nel reparto di radiologia. Subito dopo l’esame, il paziente sarebbe stato riaccompagnato nel reparto del pronto soccorso e adagiato sul lettino mentre la figlia sarebbe stata invitata ad accomodarsi in sala d’attesa in attesa dei referti. L’uomo però era sempre più sofferente e si sarebbe lamentato lanciando delle forti urla. La figlia, dopo oltre tre ore dall’arrivo al pronto soccorso e visto che era già trascorsa la mezzanotte, avrebbe chiesto ai sanitari di entrare per verificare le condizioni di salute del padre e per tranquillizzare gli altri familiari che si trovavano nella sala d’attesa del pronto soccorso. Richiesta che sarebbe stata subito accolta. Ma la donna, entrata nel reparto, ha trovato il padre morto con la bocca aperta sulle barella e, soprattutto, senza che nessuno dei sanitari se ne fosse accorto. A quel punto sarebbe scoppiato un parapiglia che è culminato con la telefonata alle forze dell’ordine. Sul posto sono subito giunti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile che avrebbero riportato la calma.
Ma cosa è successo in poche ore al pronto soccorso del “Pugliese”? Sarà la magistratura a dover accertare eventuali responsabilità visto che i coniugi si sono rivolti a due legali, gli avvocati Gianpiero Mellea e Nicola Tavano, che hanno presentato ieri mattina alla Polizia una denuncia chiedendo di fare luce sull’accaduto.

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