Il nodo da sciogliere rimane circoscritto a una sofferenza del cordone ombelicale che sarebbe stata riscontrata ieri nel corso dell’autopsia sul corpicino del bimbo (avrebbe dovuto chiamarsi Angelo) nato morto all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia.
Da quanto emerso il neonato non avrebbe presentato alcuna anomalìa degli organi se non quella legata alla mancanza di ossigenazione. Un punto da cui partire per l’accertamento di eventuali responsabilità a carico dei tre medici indagati per procurato aborto e per stabilire se il piccolo poteva essere salvato. In altre parole al collegio dei periti nominati dalla Procura di Vibo Valentia spetta il compito di chiarire se lo scorso 26 dicembre si sarebbe potuto fare qualcosa per evitare la morte del neonato.
Intanto ieri all’obitorio dell’ospedale Jazzolino è andato in scena il triste copione dell’esame autoptico e della successiva consegna della salma del piccolino ai familiari.
L'approfondimento nell'edizione in edicola della Gazzetta del Sud
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