"La strada del mare è un'opera che non si farà mai". Lo ha detto il Procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa sull'inchiesta che ha portato al sequestro di beni per milioni di euro e all'iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone tra imprenditori, direttori dei lavori e dirigenti, ed ex, della Provincia con le accuse di frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata. Il magistrato, nel corso dell'incontro con la stampa, ha espresso tutto il suo "sconforto" per come la pubblica amministrazione gestisce i soldi pubblici. "Come nelle altre vicende - ha aggiunto - anche in questa c'è un comune denominatore, e cioè che gli indagati, o imputati, sono sempre gli stessi". Nessun trionfalismo secondo Spagnuolo nel commentare l'esito di questa indagine coordinata dal sostituto Michele Sirgiovanni, ma solo "la consapevolezza che la pubblica amministrazione non funziona, spende soldi inutilmente e alla fine l'intervento della magistratura requirente è solo finalizzato ad individuare i responsabili quando i danni sono già fatti. Quest'ultima inchiesta fa emergere un atteggiamento assolutamente fuori dalle regole da parte dell'amministrazione pubblica che non ha mai denunciato irregolarità. Siamo in presenza di uno spreco di denaro che era destinato a mitigare il rischio idrogeologico e invece dirottato, attraverso una deliberazione di tipo amministrativo-politica, per pagare gli stati di avanzamento non eseguiti. Sono stati regalati ad un'impresa un quantitativo cospicuo di milioni di euro per un'opera mai realizzata e distolto somme destinate ad altro".
Caricamento commenti
Commenta la notizia