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Ostacolo al matrimonio, a fuoco l’auto del promesso sposo

Quel matrimonio non s’ha da fare... A fuoco l’auto del promesso sposo

Un attentato incendiario e un messaggio di manzoniana memoria, ma in salsa vibonese. In altre parole, nella notte tra domenica e lunedì, è stata data alle fiamme l’auto di un 33enne di Nicotera per dissuaderlo dalle imminenti nozze. Almeno questo si vorrebbe far credere, però la versione non avrebbe convinto i carabinieri.

Fatto sta che a rimetterci l’auto è stato Manuel Reggio, 33 anni, impiegato, nonché figlio dell’ex sindaco, Salvatore Reggio che ha amministrato palazzo Convento all’inizio degli anni Novanta e tra la primavera del 2008 e l’agosto del 2010.

Secondo una prima ricostruzione, effettuata anche grazie ai filmati di alcune telecamere poste nella zona e attualmente al vaglio degli inquirenti, l’attentatore, presumibilmente sui trent’anni, ha agito da solo. Con in mano una zappa e nell’altra un secchio pieno di liquido infiammabile, è giunto tranquillamente in via Barriera proveniente da via Foschea. Dopo aver affisso un “messaggio” dal tono intimidatorio fuori dal portone di ingresso del condominio dove risiede Reggio, si è avvicinato alla vettura del giovane, una Volkswagen Polo. Con la zappa ha rotto il finestrino posteriore destro dell’abitacolo e ha svuotato il combustibile sui sedili della vettura. Poi, ha dato fuoco ed è fuggito via. Nell’appiccare il rogo, l’attentatore si sarebbe anch’esso involontariamente ustionato, nella frenesia dell’azione.

Secondo indiscrezioni diffuse nella giornata di ieri e non confermate dagli inquirenti, questo e tanto altro ancora avrebbero registrato le telecamere posizionate nella zona interessata. Immagini che saranno, perciò, utili per risalire all’autore dell’attentato.

Da quanto emerso il rogo sarebbe esploso poco prima delle 4 nel piccolo piazzale antistante l’abitazione di Reggio. Un inferno di fuoco che ha illuminato quasi a giorno l’intero quartiere Dispensario richiamando sul luogo gli abitanti della zona che hanno allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono prontamente intervenuti i carabinieri della locale stazione guidati dal luogotenente Raffaele Castelli, nonché una squadra dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Vibo Valentia che ha immediatamente avviato le manovre di spegnimento provvedendo ad arginare il rogo e a riportare tutto in condizioni di sicurezza. Nonostante l’intervento dei pompieri, però, per la Polo non c'è stato più nulla da fare. Il fuoco ha divorato l’autovettura che è andata completamente distrutta. Sull’accaduto sono state avviate le indagini tese a cercare di capire le motivazioni alla base dell’incendio e all’individuazione dell’attentatore.

L’episodio ha colto di sorpresa l'intera città. Manuel Reggio è conosciuto e stimato ed il suo comportamento non ha mai dato adito a rilievi di sorta. Peraltro, il giovane da più giorni si trova fuori regione per motivi di salute. Sabato prossimo si sarebbe dovuto sposare, ma si è visto costretto a rinviare ogni cosa per potersi sottoporre a un delicato intervento chirurgico al setto nasale, eseguito al policlinico “Gemelli” di Roma, dove il dipendente regionale si trova ancora ricoverato.

Le indagini sono in corso e i militari dell’Arma, dopo aver effettuato un capillare sopralluogo nell’area interessata dall’incendio, stanno vagliando ogni possibile ipotesi. Un lavoro non semplice che potrebbe essere supportato in maniera decisiva dalla visione delle immagini delle telecamere. All’attenzione degli investigatori, tra l’altro, c'è anche il contenuto del bigliettino fatto trovare sul portone di ingresso dell’abitazione di Reggio. Scritto in dialetto calabrese, conterrebbe toni minacciosi nei confronti dello stesso e della sua futura moglie. Espressioni poco convincenti tanto che i carabinieri non escluderebbero neppure la possibilità che il messaggio sia stato lasciato sul posto per depistare le indagini.

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