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Sequestrano avvocato
per ottenere un terreno

pistola

I carabinieri dell’Aliquota Operativa del N.O.R. di Lamezia Terme hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Lamezia Terme nei confronti di C. M.G., classe '64, e D.V. A., classe '70, marito e moglie, poiché ritenuti responsabili, in concorso, della rapina a mano armata nonché del sequestro di persona dello scorso 12 gennaio nei confronti di un noto avvocato lametino, nelle cui fasi veniva derubato e, sotto minaccia, obbligato a firmare contro la propria volontà la cessione del terreno già appartenuto ai due coniugi. Il professionista, dopo numerosi tentativi di impossessarsi delle chiavi della proprietà, è stato attirato con l’inganno nei terreni in uso ai coniugi, successivamente è stato immobilizzato, legato con delle fascette, derubato della somma di 350 euro, nonché della propria documentazione personale. La stessa vittima, tenuto sotto costante minaccia di morte compiuta con una pistola semiautomatica, è stato obbligato a sottoscrivere un contratto preliminare di vendita – a favore dei due - dei terreni in questione che, già nel 2015, erano stata acquistati formalmente dal legale in un’asta giudiziaria. Nella fase della segregazione, protrattasi per circa tre ore all’interno di un cella frigorifera spenta di un capannone, momento in cui la vittima trovava anche la forza di scrivere il proprio nome e cognome con mezzi di fortuna, marito e moglie hanno provveduto alla registrazione della illecita scrittura presso l’agenzia delle entrate di Lamezia Terme. A seguito dell’emissione della misura cautelare i  due sono stati arrestati e rinchiusi nelle carceri di Catanzaro-Siano e Castrovillari.

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