Sono quattro (ma il numero è destinato ad aumentare) i dirigenti dell’Asp che sono finiti nel registro degli indagati in seguito alla maxi-inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica su vari filoni d’indagine tutti interni all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. I dirigenti ai quali è stato notificato un avviso di garanzia sono Eliseo Ciccone, Francesco Francavilla, Giuseppe Romano e Francesco Grillone.
Truffa sarebbe fra le principali ipotesi di reato intorno alle quali ruota l’inchiesta. I fronti d'indagine aperti dal procuratore Nicola Gratteri e dal suo aggiunto Giovanni Bombardieri sono tre: un appalto per i servizi di pulizia, l’adesione al progetto “Stop and go” e la gestione dell’elisoccorso a livello regionale. Proprio per quest’ultimo fronte sarebbe stato indagato Ciccone mentre Francavilla, Romano e Grillone sarebbero indagati per quanto riguarda il progetto “Stop and go” finanziato dall’Unione europea e di cui l’Asp catanzarese risulta stazione appaltante.
L’inchiesta è balzata agli onori della cronaca giovedì scorso quando è stato effettuato un blitz da parte della Guardia di Finanza all'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. La “visita”, iniziata di buon mattino, è durata fino al pomeriggio. I finanzieri sono usciti dalla sede di via Vinicio Cortese con una serie di documenti che verranno esaminati già nelle prossime ore. Che si tratti di materiale più o meno utile agli accertamenti lo rileverà il prosieguo delle verifiche disposte dalla Procura. Di sicuro l’inchiesta c’è e tratterebbe una materia delicata: già durante l’esecuzione del blitz si è diffuso rapidamente il tam tam. E la chiusura di alcuni accessi alla sede aveva addirittura fatto pensare a controlli antiassenteismo (che in realtà non ci sarebbero stati).
Per quanto riguarda l’inchiesta sull’elisoccoroso, l'accertamento sarebbe stato marginale e avrebbe riguardato l'Ufficio risorse umane dell'Asp, segno questo che chi cercava avrebbe puntato a conoscere le turnazioni afferenti al servizio di elisoccorso che, su base regionale, è gestito dall'Asp catanzarese. Il tema d'indagine, con le opportune riserve, potrebbe essere quello della gestione dei turni sul quale già in passato si è concentrata l'attenzione della direzione aziendale.
Sul fronte del progetto “Stop and go”, le verifiche avrebbero riguardato l’adesione al progetto finanziato dall’Unione europea (come accennato) e di cui l’Asp catanzarese risulta stazione appaltante insieme ad altri soggetti (in Italia Arsan Campania e Asl Roma D). Obiettivo è utilizzare lo strumento dell’Appalto pubblico di innovazione per coordinare e armonizzare la domanda del settore pubblico sui servizi per anziani potenziati dalle tecnologie digitali.
Sul fronte delle pulizie, sotto i riflettori sarebbe comunque finito l’iter di una gara d’appalto già attenzionata anche dall’Autorità nazionale anticorruzione, alla quale tuttavia la stessa Asp ha sempre garantito di aver fornito tutti i chiarimenti del caso. Il procedimento è quello relativo alla procedura aperta per l’affidamento del servizio di pulizia, sanificazione e sanitizzazione dei presidi ospedalieri e strutture territoriali dell’Asp di Catanzaro, Lotto n. 2, la cui aggiudicazione è stata annullata dal Tribunale amministrativo regionale.
C’è da sottolineare che gli avvisi di garanzia notificati ai quattro dirigenti costituiscono un atto dovuto previsto dalla legge, vista la perquisizione nella sede dell’Asp. Ciò non significa che gli indagati siano responsabili di condotte illecite ma che la Procura sta indagando su determinati fatti oggetto d’inchiesta. Saranno i successivi accertamenti a dover stabilire eventuali responsabilità o estraneità a condotte illecite.
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