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Rifiuti, i contribuenti hanno pagato 2,5 milioni di euro in più

Rifiuti, i contribuenti hanno pagato 2,5 milioni di euro in più

Esistono «fattori» utilizzati dal Comune in sede di stesura del rendiconto finanziario che «potrebbero comportare l’elusione del rispetto del patto di stabilità».

Nel 2011 Palazzo De Nobili ha sforato il patto ma a partire dal 2012 e fino al 2014 i magistrati contabili affermano di non essere nelle condizioni di stabilirlo con assoluta certezza. L’annotazione è contenuta nella relazione della Corte dei Conti che ha esaminato i bilanci comunali relativi al triennio 2012/2014 e resa pubblica giovedì scorso. Diverse sono le criticità riscontrate dal relatore e presidente f.f. della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo, Giuseppe Ginestra nei documenti contabili dell’ente. Tra le più “curiose” vi sono, ad esempio, gli eccessivi ricavi incassati dal Comune sulla tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani rispetto ai costi sostenuti nel 2013. Quasi due milioni e mezzo di euro in più pagati dai contribuenti e utilizzati dall’ente per «finalità diverse» come annota la Corte dei Conti. Già i revisori contabili suggerivano la previsione di appositi rimborsi in favore dei cittadini ma a distanza di un anno i magistrati contabili certificano la violazione della normativa vigente. E la lista dei potenziali “artifici” finanziari non si esauriscono qui: il Comune continua a «sovrastimare» le proprie risorse iscrivendo in bilancio «risorse non attendibili allo scopo di mantenere un apparente mantenimento dell’equilibrio». Il riferimento è a tasse o imposte risalenti a diversi anni fa e che, nonostante l’accertata difficoltà di riscossione, il Comune continua a inserire nelle poste del bilancio.

E infine l’inserimento di voci non pertinenti nei capitoli di bilancio: il Comune inserisce «erroneamente» nel titolo denominato “Servizio conto terzi” spese sostenute per le elezioni politiche, la contabilità relativa alle assicurazioni delle auto di servizio, le anticipazioni per le missioni dei dipendenti. «L’inserimento tra i servizi per conto terzi di poste di bilancio non pertinenti potrebbe comportare l’elusione del Patto di stabilità» mette nero su bianco il dott. Ginestra.

Inoltre, nel triennio in esame Palazzo De Nobili non riesce a contenere le spese: nel 2014 i costi sostenuti non dovrebbero superare il 30% rispetto all’annualità precedente e, invece, si continua a versare denaro per «l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture nonché per l’acquisto di buoni taxi». (lu.co.)

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